La guerra esplosa in Ucraina si sta combattendo non solo entro i confini del paese, ma anche sul piano delle infrastrutture online. Ne sa qualcosa Signal, i cui vertici si sono visti costretti a smentire in via ufficiale le voci relative a una presunta compromissione della piattaforma.
Lo hanno fatto con l’intervento su Twitter che riportiamo di seguito in forma tradotta. I rumor sono attribuiti a una campagna di disinformazione in corso, finalizzata ad allontanare gli utenti dall’app spingendoli verso alternative meno sicure
. Il servizio, in questi primi giorni di conflitto, ha registrato un incremento in termini di attività gestite nei territori oggetto interessati, ma non è sotto attacco.
Abbiamo rilevato un aumento in termini di utilizzo nell’Europa orientale. Stanno circolando voci in merito a una presunta violazione e compromissione di Signal. Questo è falso. Signal non è stata compromessa. Riteniamo che questi rumor siano riconducibili a una campagna di disinformazione coordinata, che mira a spingere le persone verso l’utilizzo di alternative meno sicure.
L’attacco a Signal smentito dai vertici
La posizione è ribadita in un altro post, sempre condiviso dal profilo ufficiale dell’applicazione di messaggistica. Il team al lavoro sul servizio non cita in modo esplicito né i mandanti della campagna di disinformazione citata né le app attraverso le quali è attuata.
Stiamo vedendo questi rumor comparire in messaggi inoltrati attraverso alcune altre applicazioni. Queste indiscrezioni sono spesso attribuite a fonti governative ufficiali e recitano
Attacchi alla piattaforma Signal. È falso, Signal non è sotto attacco.
Lo sviluppo del software è curato da Signal Technology Foundation e dalla sussidiaria Signal Messenger LLC, entrambe con sede e quartier generale a Mountain View, in California. La prima versione è stata pubblicata nel 2014. Oggi, insieme a WhatsApp e Telegram, rappresenta l’app mobile più utilizzata per lo scambio di messaggi in Occidente.