Nelle ultime ore sono trapelati alcuni dettagli sul famoso Signalgate. In seguito ad un’indagine interna, l’Information Technology Office della Casa Bianca ha scoperto perché il giornalista Jeffrey Goldberg è finito nella chat di gruppo creata per discutere degli attacchi aerei contro gli Houthi in Yemen. La colpa sarebbe della funzionalità di suggerimento automatico di iOS.
Errore umano e suggerimento sbagliato
Jeffrey Goldberg, editor in chief di The Atlantic, ha partecipato involontariamente alla chat di gruppo creata da Michael Waltz (consigliere per la sicurezza nazionale). Durante la campagna elettorale di Trump, il giornalista ha chiesto via email un commento al portavoce Brian Hughes su un articolo pubblicato il 22 ottobre 2024.
Hughes ha quindi copiato il contenuto dell’email, incluso il numero di telefono di Goldberg presente nella firma, in un messaggio di testo inviato a Waltz. Il consigliere per la sicurezza nazionale non ha chiamato il giornalista, ma ha erroneamente salvato il numero di telefono nelle informazioni di contatto di Hughes. Ciò è avvenuto quando iOS ha suggerito di aggiungere il numero al contatto che potrebbe essere correlato (quello di Hughes).
Invece di quest’ultimo, Waltz ha quindi aggiunto Goldberg alla chat di gruppo su Signal. Trump ha accettato il mea culpa di Waltz (che quindi non è stato licenziato). Ciò non giustifica però l’uso dell’app di messaggistica per la condivisione di informazioni sensibili (un giudice ha ordinato di conservare tutti i messaggi). Secondo le fonti di Politico è un’abitudine molto frequente.
Recentemente è stata scoperta un’altra discutibile e pericolosa pratica. Waltz avrebbe usato il suo account Gmail per inviare email e documenti a colleghi e altre agenzie governative. A differenza di Signal, Gmail non offre la crittografia end-to-end, quindi i messaggi potrebbero essere intercettati e letti (anche da Google).