Roma – Il Papa si occuperà di internet e delle nuove forme di comunicazione, di come queste possano aiutare la Chiesa ed i fedeli a fare opera di testimonianza e a diffondere la Buona Novella. Questa la notiziona di ieri che è rimbalzata su tutti i media italiani, dopoché si è saputo che il prossimo 12 maggio del 2002, in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il Pontefice affronterà il tema: “Internet: un nuovo Forum per proclamare il Vangelo”.
Oggi non è però possibile sapere come la massima autorità vaticana intende affrontare questo “nodo cardinale” della propria attività pastorale ma viene dato molto risalto al fatto che internet entra per la prima volta in un documento ufficiale firmato dal Santo Padre. Il testo si dovrebbe sapere il 24 gennaio, in occasione del festeggiamento di san Francesco di Sales, noto in quanto patrono dei giornalisti… “Il tema scelto dal Santo Padre – si legge in una nota vaticana – tocca uno dei significati chiave della comunicazione sviluppatosi negli ultimi anni e che è di particolare interesse per i giovani”.
In realtà, come ben sanno i lettori di Punto Informatico, tanto il Papa quanto il Vaticano non sono affatto nuovi né ai più moderni mezzi di comunicazione né ad internet. Nel 1995 Giovanni Paolo II trasmise via network un proprio messaggio e proprio quell’anno prese il via “l’avventura” del sito del Vaticano i cui creatori sono stati all’epoca protagonisti di tutti i convegni in materia di sviluppo delle tecnologie web.
Né sarà l’anno prossimo la prima volta che il Papa si occuperà di internet in quanto medium di massa capace di mettere in collegamento genti di tutto il mondo. Lui stesso ne è stato “scottato” per così dire, quando alla fine del 1995 si dovette addirittura chiudere la casella di posta elettronica degli “auguri al Papa”, sommersa da una intollerabile quantità di messaggi da tutto il mondo.
All’inizio di quest’anno, poi, il Papa ha affermato : “Consideriamo le trasmissioni satellitari di cerimonie religiose che spesso raggiungono un pubblico mondiale, o la capacità positiva di Internet di trasmettere informazioni e insegnamenti di carattere religioso oltre le barriere e le frontiere. Nella nostra epoca è necessario un utilizzo attivo e creativo dei mezzi di comunicazione sociale da parte della Chiesa”. Parole che forse si risentiranno l’anno prossimo, quando il Pontefice darà, come sembra, una indicazione precisa sull’approccio religioso al nuovo mezzo.
Nell’occasione sopra ricordata il Papa disse anche che “il mondo dei mezzi di comunicazione sociale può a volte sembrare indifferente e perfino ostile alla fede e alla morale cristiana. Questo è dovuto al fatto che la cultura è imbevuta di un senso tipicamente postmoderno, che la sola verità assoluta è che non esistono verità assolute o che, se esistessero, sarebbero inaccessibili alla ragione umana e quindi irrilevanti”.