“Amazon sta raccogliendo una quantità enorme di informazioni appartenenti agli utenti di Kindle Fire, e ha la responsabilità di essere trasparente nei confronti dei suoi clienti. Ho perciò intenzione di inoltrare alla società nuovi interrogativi su questa problematica”. Così un comunicato apparso sul sito ufficiale del senatore statunitense Edward Markey, non affatto soddisfatto delle risposte ricevute dall’azienda di Jeff Bezos sul trattamento dei dati personali attraverso il nuovo browser mobile Silk , lanciato in dotazione con l’ultimo dispositivo Kindle Fire.
Lo stesso Markey ha sottolineato come le risposte ufficiali di Amazon non abbiano fornito dettagli sufficienti a rassicurare gli utenti. In particolare sulle pratiche di gestione delle informazioni personali rastrellate con Silk . Il retailer statunitense si era infatti limitato a parlare di un generico valore assegnato alla privacy dei clienti.
“Amazon ha detto che le informazioni degli utenti rappresentano una parte importante del suo business – ha spiegato Markey – ma è anche importante che i clienti conoscano le modalità scelte dall’azienda per il trattamento dei dati personali”.
Secondo Markey, i server in the cloud di Amazon sarebbero pronti a trattenere le più svariate informazioni personali senza l’esplicito consenso da parte dei possessori di Kindle Fire . Amazon aveva poi ribadito che Silk è sfruttabile come un browser ordinario disattivando la specifica modalità di navigazione split .
I rappresentanti di Electronic Frontier Foundation (EFF) avevano successivamente fatto notare come gli indirizzi raccolti da Silk contenessero informazioni utili all’identificazione dei navigatori . Così come certi contenuti memorizzati dagli stessi server della società di Jeff Bezos.
Mauro Vecchio