In un comunicato stampa diramato dal distretto newyorchese, il procuratore statunitense Preet Bharara ha annunciato la confisca di quasi 30mila Bitcoin appartenenti al giovane imprenditore Ross Ulbricht, meglio conosciuto come Dread Pirate Roberts , a capo dell’impero del deep web Silk Road. La somma virtuale era stata sequestrata da uno dei principali server del bazaar cibernetico, nel corso del raid effettuato alla fine del 2013.
All’attuale tasso di cambio della valuta elettronica, i quasi 30mila bitcoin confiscati dalle autorità della Grande Mela corrispondono a circa 28 milioni di dollari , dai quasi 4 milioni al momento del sequestro dell’intero impero digitale di Ulbricht. Lo stesso procuratore newyorchese ha annunciato che i server di Silk Road resteranno confiscati insieme al bottino virtuale di Dread Pirate Roberts .
Stando alle ultime dichiarazioni di Bharara, i 30mila bitcoin confiscati al boss del deep web verranno messi all’asta, la prima organizzata dal governo federale statunitense con la valuta elettronica. Le autorità newyorchesi non hanno ancora capito bene come effettuare le operazioni di conversione e liquidazione della cifra confiscata , perché attualmente non esiste un certificato legale di cambio per i bitcoin. È alquanto improbabile che i federali decidano di vendere la valuta virtuale attraverso piattaforme come Mt.Gox o BTC-e, già finite in acque pericolose perché sprovviste della licenza necessaria per operare negli States .
Mentre continua la battaglia di Ulbricht contro il sequestro del suo reame digitale, il procuratore Bharara ha sottolineato come la confisca dei bitcoin rappresenti una normalissima procedura nei casi di guadagno illecito da attività criminose. Pur con tutte le difficoltà tecniche del caso, la valuta utilizzata per riciclaggio di denaro e compravendita di droga e altri beni illegali verrà messa all’asta come i beni di un qualsiasi boss.
Mauro Vecchio