Silk Road, il capo resta in carcere

Silk Road, il capo resta in carcere

Negata la libertà su cauzione al giovane gestore della piattaforma del deep web. Ross William Ulbricht avrebbe commissionato sei omicidi, con il coinvolgimento degli Hell's Angels
Negata la libertà su cauzione al giovane gestore della piattaforma del deep web. Ross William Ulbricht avrebbe commissionato sei omicidi, con il coinvolgimento degli Hell's Angels

Arrestato nello scorso ottobre, il boss di Silk Road Ross William Ulbricht resterà tra le grinfie dei federali statunitensi. Il giudice newyorchese Kevin Fox ha infatti respinto la cauzione da 1 milione di dollari richiesta da quello che è stato identificato come Dread Pirate Roberts per la libertà vigilata in attesa del processo che lo vede accusato di spaccio di sostanze stupefacenti e riciclaggio di denaro sporco.

Presentato in aula dal Procuratore Generale Preet Bharara, un corposo documento contenente diverse prove a sostegno dell’accusa, a partire da numerose patenti di guida falsificate ottenute da Ulbricht per i suoi spostamenti tra Stati Uniti, Europa e Australia. Le autorità federali hanno inoltre allegato una serie di screenshot dal computer portatile sequestrato al giovane cittadino texano nel corso del raid contro Silk Road.

In sostanza , i file contenuti nel computer portatile di Ulbricht inchioderebbero lo stesso kingpin del deep web. Dal 2010, Dread Pirate Roberts avrebbe aggiornato una sorta di diario digitale con i suoi pensieri sulla gestione di Silk Road, compreso un pacchetto di annotazioni sul portafoglio Bitcoin – parzialmente ripulito dagli stessi federali con il sequestro di circa 145mila criptomonete, corrispondenti a circa 28 milioni di dollari – e sugli account destinatari di prestiti per alimentare la vendita sulla piattaforma Tor.

Ad aggravare la già delicata posizione giudiziaria di Ulbricht è la presunta commissione di sei omicidi – all’inizio della vicenda erano due – con la consegna di centinaia di migliaia di dollari per eliminare utenti scomodi ed ex-amministratori del sito. Nei documenti presentati al giudice dal Procuratore Generale di New York, Dread Pirate Roberts sarebbe entrato in contatto con un’entità digitale sotto il nickname redandwhite , direttamente riconducibile all’organizzazione criminale Hell’s Angels Motorcycle Club .

In una delle commissioni discusse con Ulbricht sarebbe partita un’offerta da 150mila dollari per l’omicidio dell’utente tony76 . Il gruppo noto come Hell’s Angels avrebbe successivamente proposto al boss di Silk Road l’uccisione di altre tre persone scomode per una somma forfettaria vicina ai 500mila dollari . Ai federali statunitensi mancano però le prove concrete sull’effettiva riuscita degli omicidi contestati. Amici e familiari del giovane texano negano le accuse: il re della droga cibernetico non farebbe del male ad una mosca.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
25 nov 2013
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