Il più grande sequestro di una criptovaluta mai portato a termine negli Stati Uniti: così il Dipartimento di Giustizia d’oltreoceano ha definito l’operazione conclusa ieri con la requisizione di Bitcoin per l’equivalente pari a un miliardo di dollari associati al marketplace noto come Silk Road.
Bitcoin: maxi sequestro legato a Silk Road
La piattaforma, operativa dal 2011 al 2013 sul Dark Web e con all’attivo spaccio di sostanze stupefacenti, vendita illegale di armi, distribuzione di documenti falsi e reati di altro tipo a partire dal riciclaggio, è stata chiusa nel 2013 portando negli anni successivi a una sentenza di ergastolo per il suo fondatore Ross Ulbricht noto anche con lo pseudonimo Dread Pirate Roberts. Ora, al termine di una lunga e complessa fase ricerca, la parte del suo tesoro mai rinvenuta da oltre 69.000 BTC è stata trovata.
Il sequestro è stato reso possibile dal lavoro condotto della divisione Internal Revenue Service Criminal Investigation attraverso l’analisi di alcuni wallet dai quali sono state eseguite 54 transazioni non attribuite a Ulbricht: l’autore è un cybercriminale al momento noto come Individual X che ha rubato i Bitcoin a Silk Road tra il 2012 e il 2013.
Pare che Ulbricht ne conoscesse l’identità, tanto da minacciarlo chiedendo la restituzione della criptovaluta. L’individuo ha ceduto solo dopo essere stato scovato dagli agenti, accettando di consegnare il malloppo in cambio di un accordo con la giustizia. Con tutta probabilità la moneta virtuale sarà rimessa in circolo tramite asta come già accaduto in passato. Queste le parole del procuratore David L. Anderson riportate nel comunicato ufficiale.
Silk Road è stato il più noto marketplace online criminale del suo tempo. Il successo del procedimento legale nei confronti del suo fondatore nel 2015 ha lasciato aperta una domanda da un miliardo di dollari: dove sono finiti i soldi? Quanto accaduto oggi offre una risposta almeno in parte. Un miliardo di dollari di questi proventi criminali è ora nelle mani degli Stati Uniti.