Similmente a Flash, la tecnologia Silverlight è nata come una sorta di estensione multimediale per il Web, ma la Rete non sarà la sua sola casa. Microsoft sta lavorando affinché le future release di Silverlight possano essere utilizzate dai content provider non solo per distribuire contenuti su Internet, ma anche su canali più tradizionali come DVD e Blu-ray. Perché ciò avvenga, Silverlight dovrà fornire funzionalità di protezione dalla copia che funzionino anche offline .
Questo è quanto avverrà nella prossima versione di Silverlight, la 4.0, la quale supporterà una versione della tecnologia di DRM PlayReady capace di supportare i contenuti offline. Questa funzionalità, di cui Microsoft terrà una dimostrazione il prossimo fine settimana, consentirà agli studios di offrire, insieme ai propri film, contenuti extra riproducibili direttamente in locale con qualunque browser che supporti Silverlight.
PlayReady fu introdotto da Microsoft nel 2007 come sistema di DRM tagliato su misura per gli operatori di telefonia mobile, ed in particolare per la creazione di servizi di pay-per-view o su abbonamento. Lo scorso anno BigM ha implementato questa tecnologia in Silverlight 2, affinandola poi nella recente versione 3, dove resta però vincolata alla protezione dei soli contenuti online.
Silverlight 4 supporterà nativamente anche il multicast , utile soprattutto per trasmettere eventi live via LAN/WAN a un grande numero di utenti minimizzando il consumo di banda.
Microsoft non ha fornito alcuna tempistica per il completamento di Silverlight 4: il periodo più probabile per il suo rilascio è la metà del prossimo anno, dunque a un anno di distanza dal debutto della versione 3.0 (avvenuto lo scorso luglio).
Nei giorni scorsi il big di Redmond ha rilasciato anche IIS Media Services 3.0, che permette lo streaming di contenuti via protocollo HTTP, e ha pubblicato sotto la sua Community Promise le specifiche IIS Smooth Streaming Transport Protocol e Protected Interoperable File Format (PIFF): la prima consente a Silverlight di adattare automaticamente la qualità dei contenuti alla velocità della connessione dell’utente, la seconda è un formato per la distribuzione di contenuti multimediali protetti.
Con la Community Promise Microsoft si impegna a non rivendicare la proprietà dei brevetti contenuti in certe sue tecnologie, consentendone così la libera distribuzione e implementazione (purché senza modifiche).
Alessandro Del Rosso