SIM selvagge, denunciati sette negozianti

SIM selvagge, denunciati sette negozianti

Migliaia di SIM sarebbero state attivate da esercenti spregiudicati per raggiungere gli obiettivi di vendita legati alle promozioni riservate ai dealer. Dalle polemiche e dai sospetti ad una indagine delle Fiamme Gialle
Migliaia di SIM sarebbero state attivate da esercenti spregiudicati per raggiungere gli obiettivi di vendita legati alle promozioni riservate ai dealer. Dalle polemiche e dai sospetti ad una indagine delle Fiamme Gialle


Napoli – La Guardia di Finanza del capoluogo partenopeo ha denunciato sette rivenditori per violazione della legge sulla privacy. Motivo: l’attivazione di SIM card ad utenti ignari. Un fenomeno non proprio circoscritto, dal momento che le utenze attivate all’insaputa degli intestatari sono circa 10mila .

Le indagini delle Fiamme Gialle sono durate circa un anno, durante il quale gli inquirenti hanno appurato che gli esercenti si erano posti l’ambizioso obiettivo di raggiungere i target di vendita utili ad ottenere particolari vantaggi promozionali. Per conseguire il risultato, i rivenditori facevano uso di documenti di identità forniti dai clienti all’atto dell’attivazione di un numero cellulare per poter poi attivare altre schede SIM.

Una fattispecie che il Garante della Privacy ha in effetti contemplato nel recente provvedimento volto ad arginare la piaga dell’attivazione di servizi non richiesti, in uno specifico titolo dedicato alle attivazioni multiple di schede: “Gli operatori telefonici mettano in atto procedure per rilevare tempestivamente intestazioni multiple di schede ad una medesima persona: quando le intestazioni siano superiori a 4 (per le persone fisiche) e a 7 utenze (per le società) l’operatore dovrà chiedere espressa conferma all’intestatario”.

Le SIM card erano legate a TIM , operatore che era però all’oscuro (al pari degli utenti) delle operazioni illecite attuate dagli esercenti, e che ha collaborato fattivamente alle indagini fornendo informazioni utili, come ha spiegato la Gdf. I militari hanno preso in esame, e valutato, la posizione di un centinaio di persone, accertando 110 attivazioni reali , alle quali facevano poi riferimento circa 10mila SIM card.

Fra queste, attivate in esercizi commerciali dislocati in diverse località all’ombra del Vesuvio, è emerso un caso eccezionale relativo ad un utente residente a Castellammare di Stabia, che è risultato intestatario di oltre 2.700 SIM card .

Una nota della Guardia di Finanza ha definito “oltremodo pericoloso” il comportamento illecito dei rivenditori: “c’era la concreta possibilità” che le schede telefoniche potessero essere utilizzate da soggetti collegati alla criminalità organizzata, da esponenti del terrorismo internazionale o da altri soggetti non interessati ad apparire nei contratti di attivazione di telefonia mobile”.

La domanda di molti a questo punto è ovvia: accade solo a Napoli? Che sia giunto il momento di rivedere i dati trionfali sulla diffusione della telefonia mobile in Italia?

Dario Bonacina

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Pubblicato il
15 mar 2006
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