Ieri è entrata in vigore la nuova procedura di portabilità del numero mobile (MNP) prevista dalla delibera n. 86/21/CIR dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). Sono previste misure più rigide che gli operatori dovranno applicare per ostacolare il furto del numero mediante SIM swapping.
MNP solo dall’intestatario con SIM funzionante
Il SIM swapping è una tecnica che permette ai cybercriminali di ottenere il numero mobile delle vittime attraverso tecniche di ingegneria sociale, documenti falsi o dipendenti degli operatori telefonici. Le conseguenze del furto possono essere drammatiche, considerando che il numero viene utilizzato anche per la ricezione degli SMS per l’autenticazione in due fattori.
Per il cambio della SIM non era obbligatorio chiedere un documento di riconoscimento e l’operazione poteva essere effettuata anche da un delegato (non l’intestatario del numero). Dal 7 novembre, la richiesta di portabilità può essere effettuata solo dal titolare. Per l’identificazione occorre una copia di documento d’identità, codice fiscale e vecchia SIM.
Nel caso di furto, smarrimento o rottura della vecchia SIM, l’utente deve prima chiedere la sostituzione al precedente operatore (quasi sempre a pagamento) e quindi allegare la copia della denuncia di furto o smarrimento alla richiesta di cambio SIM.
Una SIM funzionante è necessaria per il processo di validazione. L’operatore subentrante deve inviare un SMS per chiedere all’utente di confermare la portabilità. In alternativa è possibile chiedere la conferma tramite codice OTP, chiamata telefonica, PEC o area riservata sul sito web. L’operatore deve fornire all’utente le informazioni sulla procedura di MNP (accettazione della richiesta, passaggio avvenuto e trasferimento del credito residuo).