Chissà se guarderemo a questo 31 gennaio come all’ultimo giorno di un ciclo che si chiude. Per molti versi potrebbe infatti essere così e questi sono gli auspici, sotto ogni punto di vista. Che proprio oggi sia il Capodanno Cinese, magari, giova a questa visione visto che proprio dalla Cina (almeno nel nostro immaginario e in attesa dei processi scientifici che verranno) tutto ciò è iniziato.
Ci sono tutti i segnali per cui questa settimana sia quella in cui avremo sancito l’apice di un periodo di difficoltà, che ci ha portati d’un sol respiro dal marzo 2020 a questo inizio 2022. Ma ora ci sono presupposti differenti, che avranno pesanti ripercussioni sulla nostra vita e che nel giro di breve potranno tornare a gettarci nel vortice della normalità per tentare di lasciarci tutto alle spalle. Troppo presto per le sentenze, questo è chiaro, ma che la visione vada a delinearsi è altrettanto innegabile.
Indizi di fine, prospettive di inizio
La curva dei contagi è arrivata al picco e potrebbe aver iniziato il declino. Il tasso di vaccini e di guariti è ad alti livelli ormai, lasciando ben poco spazio al virus per continuare a circolare. Entro poche settimane la pressione sugli ospedali e il numero dei contagiati potrebbe raggiungere un nuovo plateau di molto inferiore a quello attuale, cavalcando l’onda della primavera per arrivare a quote di vera tranquillità. Solo a quel punto potranno essere messe da parte con maggior tranquillità le mascherine e si potrà tornare nei locali pubblici con meno limitazioni: sarà una boccata d’ossigeno per economia e socialità e la fine dello stato d’emergenza.
Che ne sarà del Green Pass? L’ipotesi attuale è che non scompaia, non nell’immediato, ma che scompaiano le regole ad esso correlate. Quando occorrerà affrontare la nuova stagione fredda, infatti, sarà fondamentale poter avere memoria dello stato di vaccinazione di tutti i cittadini e turisti, nonché strumenti da sfruttare rapidamente in caso di vagiti di quinta ondata. La minaccia di nuove varianti sarà presente ancora per un bel po’, del resto, e disattivare i Green Pass prematuramente sarebbe probabilmente ingenuo. Semplicemente, non serviranno più a nulla o quasi: saranno i dati della stagione calda a definirne i destini e la prospettiva ultima.
Nel frattempo inflazione e caro bollette minacciano l’economia, dove il comparto Big Tech sta tirando il fiato (dopo mesi di arrampicata) e dove l’innesto dello smart working dovrà finalmente affrontare un periodo privo di emergenze. Ci si aggiunga, in questo frangente, un quadro politico italiano nel quale nulla è cambiato affinché tutto potesse iniziare probabilmente a cambiare: le conseguenze di questo terremoto con epicentro nel Quirinale saranno più chiare soltanto con l’inizio vero della prossima campagna elettorale.
Cosa ha a che fare tutto ciò con la tecnologia? Tutto. Mai come nella nuova normalità, infatti, la tecnologia non sarà più uno degli elementi della quotidianità, ma il suo linguaggio e il suo canale comunicativo. Ovunque, mainstream come mai lo era stato prima. SPID e IO dettano il ritmo della PA, Metaverso e cloud quello della vita quotidiana. Indietro non si torna, a prescindere dalla pandemia. Ma se tutto ciò è avvenuto in mesi nei quali nessuno ha potuto vivere il mondo per davvero ed al pieno del proprio potenziale, ora la ruota tornerà poco alla volta a virare verso un periodo nuovo di rinascita e rilancio: chi si è arricchito di competenze e strumenti avrà ora molto da spendere sui nuovi mercati che andranno a crearsi.
Buon Capodanno Cinese, se così la si vuol vedere. Capiremo in tempi brevi se il destino ha voluto proprio innestare su queste giornate la fine di un ciclo e l’inizio del prossimo.