Apple risponde alle accuse che chiamano in causa l’assistente vocale personale introdotto con l’ultima generazione di dispositivi iOS, Siri: cerca di respingerle tutte al mittente in quanto del tutto inconsistenti.
La denuncia nei confronti di Siri è stata depositata davanti alla corte distrettuale californiana dal newyorkese Frank M. Fazio e cerca di ottenere lo status di class action: l’accusa è quella di pubblicità ingannevole , legata all’eccessiva esaltazione delle prestazioni dell’assistente vocale rispetto al suo reale funzionamento.
Ora Apple ha risposto chiedendo al tribunale di archiviare il caso , in quanto non sarebbe stato presentato dall’accusa in maniera esaustiva ma “solo con descrizioni generiche delle pubblicità di Apple, sintesi sommarie dei contenuti del suo sito e descrizioni solo vaghe (e molto personalizzate) delle delusioni associate al servizio Siri”, che è oltretutto una funzionalità ancora in beta.
Oltretutto, sottolinea Apple, nonostante l’insoddisfazione rispetto ai prodotti con la Mela, gli utenti che ora le fanno causa non hanno provato a far ricorso al servizio di un anno di garanzia o alla possibilità soddisfatti-o-rimborsati a cui si può ricorrere entro 30 giorni dall’acquisto .
Claudio Tamburrino