Cancellati tutti i voli del più grande aeroporto commerciale e tagliata la connessione alla Rete: due operazioni che nell’arco di una giornata hanno inteso eliminare i collegamenti tra la Siria e il resto del mondo. Il taglio dei ponti con l’esterno – questa la ricostruzione delle fonti – sarebbe avvenuto per volontà del regime retto da Bashar al-Assad nel tentativo di contrastare l’insurrezione degli oppositori. Il potere, dal canto suo, attribuisce la responsabilità a non meglio specificati terroristi.
La chiusura dell’aeroporto internazionale di Damasco, corridoio fondamentale per il trasporto di denaro, armi e forniture varie, è una misura straordinaria, che dà conto dell’intensità del conflitto in corso nella capitale nelle ultime settimane. Allo stesso tempo, due società che si occupano di monitorare il traffico di Internet – Arbor Networks e Akamai – hanno divulgato le proprie rilevazioni da cui emerge che il taglio delle connessione è avvenuto nella mattinata di ieri senza mostrare segni di ripresa nell’arco della giornata. L’analisi effettuata da Arbor, inoltre, presenta una significativa comparazione con la situazione dell’Egitto nel gennaio 2011, quando si verificò un blocco totale di Internet molto simile a quello determinato da Damasco.
La stessa segnalazione arriva dall’agenzia Renesys, secondo cui i network siriani risultano irraggiungibili , a dimostrazione di “un’effettiva rimozione di Internet dal paese”.
La disconnessione, secondo gli osservatori, deriverebbe dalla forte difficoltà nella quale versa il regime, pressato dalla Francia e parzialmente dagli Stati Uniti nella comunità internazionale e da tutti i partiti di opposizione interni. Il blocco dei network di comunicazione potrebbe rappresentare, dunque, un tentativo per arginare la scalata dei ribelli, già in possesso del controllo sulle regioni settentrionali e orientali.
Il governo di Assad ha attribuito ai “terroristi” la disconnessione registrata nel paese, fatto giudicato “molto inquietante” da parte di Amnesty International.
Non è la prima volta , del resto, che Damasco taglia i ponti di comunicazione grazie anche al controllo della società pubblica delle telecomunicazioni , SyriaTel. Già nei mesi caldi della cosiddetta Primavera Araba, infatti, l’accesso alla Rete aveva registrato diversi momenti di interruzione.
Cristina Sciannamblo