Sistemisti: dalla pelota basca allo skill

Sistemisti: dalla pelota basca allo skill

Pare incredibile ma c'è gente, capitani di industria, che credono di potersi assicurare tecnici di sistema e amministratori di rete per stipendi da fame. E ' questa la new economy?
Pare incredibile ma c'è gente, capitani di industria, che credono di potersi assicurare tecnici di sistema e amministratori di rete per stipendi da fame. E ' questa la new economy?


Web – Nel mondo virtuale della “new-economy”, realtà in cui si costituiscono le “start-up” per mezzo dei finanziamenti “VentureCapital”, laddove si vive di “business-plan” e si è spinti dagli untori del duemila, ovvero quei famosi “accelerator”, si definisco i nuovi “skill”, le nuove professionalità della “net-economy”.

Mi fermo un attimo perplesso, rileggo il periodo precedente, mi rendo conto di non essere sufficientemente rampante, esprimo di nuovo il concetto, certo del fatto che la gente comune non ha capito cosa volessi dire.

Nel passato ho già espresso delle forti perplessità su questo nuovo modello di economia, questa nuova forma di “business” che per forza di cose deve essere contrapposta alla vecchia forma di economia di mercato, l’economia mista, che nel primo dopoguerra ha consentito al nostro paese di progredire.

Poco meno di quindici giorni fa ho passato la domenica a lavorare presso uno dei tanti seggi elettorali di provincia. Sistemando le schede e facendo i controlli del caso mi sono reso conto, perché lo avevo dimenticato, che questo è un paese che invecchia precocemente, dove i giovani ed i vecchi non votano, perché delusi e sfiduciati da una classe dirigente ridotta ai minimi termini: una infausta schiera di politici, che in dieci anni e più, non è stata in grado di produrre uno straccio di legge elettorale decente, ed è la stessa che inneggia e decanta il modello della “new-economy”.

Fermiamoci a pensare e riflettiamo bene.

Mi sono anche capacitato del fatto che sono ancora molte le persone che hanno difficoltà a leggere anche un solo numero e tutto sommato devo ritenermi fortunato perché sono in grado di intendere, anche se per sommi capi, il meccanismo perverso che regola ed impera in questa nuova forma di economia: massimo profitto con il minimo investimento, soprattutto nelle risorse umane.

Provare per credere. Basta leggere l’inserto “new-economy” del Sole24Ore per rendersi conto che gli imprenditori, meglio localizzati nella Confindustria, pagano o vorrebbero pagare un tecnico magari anche ingegnere esperto di Sistemi, meno di due milioni al mese. Queste sono le retribuzioni che vengono assegnate al nuovo “skill”, alle nuove professionalità e naturalmente questi prestatori d’opera devono essere bravissimi e costare pochissimo.

Laddove l’imprenditore sogna di arrogarsi il diritto di licenziare senza giusta causa e si gratifica portando nel seggio elettorale un incivile quesito referendario, peraltro pesantemente bocciato dai pochi elettori presenti, proprio in questo modo sta decidendo e sta creando il nuovo “skill”, la nuova professionalità ed il suo emolumento.

Un buon System Specialist, meglio conosciuto come Sistemista di rete, deve essere necessariamente l’espressione di un corso di certificazione, il n. X21beta36/aX2, che, guarda caso, è la diretta emanazione della più nota delle software house; che produce programmi e che, naturalmente, lavora con tanto amore per la nostra libertà e la formazione professionale.

Naturalmente chi, per indole personale, è cane sciolto, un FreeLance o non ha avuto la fortuna o sfortuna di “investire” dei milioni nei citati corsi di formazione, non può avere dunque lo “skill” adatto! Che si conosca o meno il protocollo di rete, che si siano acquisite le tecniche e la politica di sicurezza sul campo è indifferente, equivale a non sapere alcunché, a non essere dei “professionisti”.

Tutto questo è allucinante. C’è però chi, dal benzinaio al panettiere, crede ciecamente in questa “new-economy” che finirà invece per togliere ai poveri per renderli sempre più poveri e donare ai ricchi che saranno sempre più ricchi.

Attenzione, non si tratta solo di una questione economica, la povertà risiede principalmente nello spirito delle persone che sempre più vengono allontanate dall’uso della propria materia celebrale. Provate a parlare con un SYSOP di vecchia generazione e confrontatelo con uno della “new-economy”: si tratta di personalità completamente diverse.

Il primo è l’artefice della rivoluzione informatica dei primi microcomputer, residuato bellico della vecchia e gloriosa cultura “hacker”, ormai sinonimo di criminale informatico, che tanto ha fatto e sta facendo per l’evoluzione dell’informatica. Il vecchio amministratore si è imbattuto in una giungla dalla quale, bene o male, è riuscito ad uscire vincente, nonostante tutto. Il secondo, reso a volte onnipotente dalla clikkata sapiente, crede di dominare il mondo senza sapere quali sono le regole e le fondamenta che consentono al meccanismo di funzionare.

Non generalizzo, non tutti i nuovi System Specialist sono così, però, se come scrive il quotidiano di Confindustria, lo “skill” delle nuove figure professionali non può non prescindere dalla certificazione della nota casa di Redmond, allora siamo messi davvero molto male.

Ricordiamoci sempre che una Ferrari, per competere, ha bisogno di un buon pilota e che poche persone sono in grado di guidare questo tipo di fuoriserie: non dimentichiamo che vi sono tantissimi ottimi piloti senza auto che hanno saputo trasformare delle vecchie cinquecento in delle vere e proprie macchine da corsa…… Come direbbe un grande che ci ha lasciato: è tutto da rifare!!!

Stefano Tagliaferri

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Pubblicato il
2 giu 2000
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