SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti voluto dal Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, deve ora tener conto dei primi numeri che lo riguardano e conseguenti alla prova generale voluta dalle imprese che dovranno adottarlo obbligatoriamente dal primo giugno. Il sistema punta a tener d’occhio i rifiuti speciali e pericolosi sul territorio nazionale e quelli solidi urbani nella Regione Campania. Ieri, intanto, è stato il SISTRI click day , una sorta di prova generale dell’impianto e di conseguenza il suo operato è finito sotto gli occhi di tutti.
Il primo a divulgare numeri è stato proprio il Ministero dell’ambiente: parla di “prova superata nonostante un picco di oltre 20mila accessi contemporanei a metà mattinata” e di un totale di 121.991 accessi dalla mezzanotte alle 17 di ieri da parte di 65.985 utenti con 21.762 operazioni di movimentazioni rifiuti effettuate con il nuovo sistema .
A questi bisogna peraltro sommare 37mila accessi non riusciti da parte di 18mila imprese . I principali ritardi, dice sempre la nota ministeriale, sarebbero stati generati dal fatto che la maggioranza delle imprese che ieri hanno fatto accesso non si erano mai connesse prima e quindi erano alle prese con la procedura di attivazione. Per 4.367, poi, si sarebbe trattato di un inserimento errato della password. Per 2.314, invece, il mancato accesso sarebbe stato causato dal disallineamento dei dati delle chiavette USB agli aggiornamenti dei dati amministrativi delle imprese: “un problema già noto per il quale la direzione del Sistri sta già intervenendo”. In generale il Ministero stima problemi solo nel 3 per cento dell’utenza: insomma, normali intoppi che determinerebbero il sostanziale successo dell’esperimento e che possono far tranquillamente proseguire il Ministero verso l’esordio ufficiale del sistema.
Molto diversa l’ opinione dei promotori dell’iniziativa Confindustria, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative Italiane (Confcooperative, Legacoop, Agci) che hanno, senza mezze misure, definito l’esperimento: “totalmente negativo”. Essi, al contrario del Ministero, riferiscono che la grande maggioranza degli operatori ha registrato rilevanti malfunzionamenti e che il sistema informatico ha mostrato gravi carenze che lo rendono inaffidabile in vista della gestione futura del sistema nazionale di smaltimento rifiuti.
Di conseguenza, chiedono con urgenza la sospensione dell’entrata in vigore di SISTRI e addirittura un ripensamento dell’intero sistema .
Sulla stessa linea numerose testimonianze e segnalazioni di disservizio arrivate sia alle associazioni di categoria che al servizio di assistenza di SISTRI e i commenti degli utenti registrati su SistriForum : secondo un sondaggio interno del sito il 60 percento degli utenti si è trovato impossibilitato all’accesso, il 15 ha incontrato errori, il 7 rilevato un funzionamento discontinuo e solo l’1 per cento ha goduto di un funzionamento regolare.
Proprio dall’analisi dei dati del Ministero, peraltro, sarebbe evidente il fatto che qualcosa è andato storto: 21.762 operazioni effettivamente compiute a fronte di 122mila accessi non sembrano segno di una piena operatività. La preoccupazione delle aziende e dei loro rappresentanti è ora che il Ministero prosegua senza tener conto dei loro commenti e di quelli che sembrano problemi che, se non corretti, sono destinati a rendere il rapporto della singola impresa con il sistema terribilmente complicato.
Claudio Tamburrino