Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha chiesto al Parlamento di intervenire sull’eliminazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri .
Il Ministro aveva già parlato di “un regalo alle ecomafie”, ma ora con un comunicato ha rilanciato parlando di “atto di miopia politica che va corretto nel corso dell’esame parlamentare del provvedimento”.
Il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti speciali era stato tagliato nella manovra finanziaria delineata dal Governo a ferragosto per rispondere alle necessità di risparmio dettate dalla crisi e la misura è arrivata in Gazzetta Ufficiale. Tuttavia il Ministro ha sottolineato come i costi di investimenti, sia quelli della pubblica amministrazione (già 5 milioni di euro) sia delle aziende obbligate a conformarvisi, erano già stati sostenuti e che Sistri avrebbe solo portato un risparmio. Secondo Prestigiacomo, dunque, la sua implementazione non sarebbe stata da adesso in poi a costo zero per le casse dello stato, ma avrebbe consentito l’abbattimento del 70-80 per cento dei costi sostenuti dalle aziende per lo smaltimento.
L’esordio di Sistri, d’altronde, era ormai alle porte: dopo l’ ennesimo rinvio era atteso per il primo settembre.
Così, dopo presumibilmente aver perso la sua partita all’interno del Consiglio dei Ministri, Prestigiacomo ha scelto la sua strategia parlamentare chiedendo la votazione per parti separate sulla manovra .
A rispondere, per il momento, l’opposizione: i senatori IDV che avevano già presentato un proprio emendamento e un gruppo di senatori del Partito Democratico, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Vincenzo De Luca e Daniela Mazzucconi, ha annunciato che la commissione Ambiente di Palazzo Madama ha votato a favore del mantenimento del Sistri, ma ha altresì chiesto (e votato) un suo rinvio a gennaio 2012 .
A rispondere al ministro Prestigiacomo fuori dal Parlamento, invece, è stato Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, che ha sottolineato come Sistri fosse un buon progetto solo sulla carta, ma che avesse problemi tecnici e falle come la non estensione ai trasporti di rifiuti all’estero.
Secondo Uggè, inoltre, le proposte di categoria non sarebbero mai state ascoltate.
A difesa delle aziende, anche Giovanni Battista Donati, presidente di Confartigianato Arezzo, e Cinzia Franchini, presidente nazionale di Fita Cna (Organizzazione degli artigiani dei trasporti), che si chiedono chi rimborserà le imprese che hanno già sostenuto le spese amministrative e per le chiavette necessarie alla sua implementazione.
Claudio Tamburrino