Non si placano le reazioni al giorno di test di SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti voluto dal Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo: i rappresentanti di categoria delle aziende chiedono la sospensione e la “riforma” della piattaforma.
I presidenti di Confindustria Rete Imprese Italia, che comprende Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, di Alleanza delle cooperative (Agci, Confcooperative, Legacoop) e di Confapi, la confederazione italiana della piccola e media industria privata hanno chiesto, con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che SISTRI venga sospeso e interamente ripensato .
Pur condividendo gli obiettivi del sistema di tracciabilità dei rifiuti che servirà a “combattere la criminalità organizzata in un settore critico e che potrà comportare una semplificazione della gestione, eliminando la documentazione cartacea”, ritengono che così com’è stato pensato rischi solo di far ritrovare le imprese in una situazione complessa (troppo complessa) da gestire.
SISTRI non è stato, dicono, sufficientemente collaudato e rende impossibile a molte imprese rispettare la normativa vigente in materia: con la conseguente soggezione a sanzioni, ritenute oltretutto sproporzionate rispetto alla reale gravità della violazione . Esso, infatti, “non è sufficientemente collaudato per poter essere utilizzato” e nelle imprese “la preoccupazione è fortissima e il malumore generalizzato”.
A sconfortare le aziende i test del click day: il novanta per cento di esse, dicono nella lettera, hanno riscontrato disfunzioni di ogni genere. Disfunzioni che sarebbero sintomatici del mancato funzionamento di vari aspetti di SISTRI, dai call center inadeguati, spesso intasati e passaggio obbligato per apportare modifiche anagrafiche al proprio profilo, ai dispositivi USB non sempre funzionanti, passando per le informazioni confuse diffuse attraverso il sito. Insomma, gli ostacoli ad una sua corretta applicazione da parte delle singole aziende sono molteplici e rischiano di rendere un sistema pensato per semplificare alcune procedure un indigeribile ulteriore onere burocratico.
Il Governo, d’altra parte, continua a contestare tali cifre e quindi a tirare somme ben diverse dalla giornata di test: i problemi riscontrati (che dicono abbia riguardato appena il 3 per cento dei casi) sono dovuti alla mancata preparazione all’evento da parte delle associazioni di categoria, principale fattore della congestione del sistema nella giornata fatidica.
In ogni caso, oltretutto, SISTRI avrebbe resistito: “Normalmente – spiega Stefano Carlini, direttore operativo di SISTRI – produttori, trasportatori e gestori di rifiuti lavorano con tempi diversi e non si collegano certo tutti insieme”. Il Governo non sembra dunque affatto propenso a concedere un nuovo rinvio .
Claudio Tamburrino