Nuovo capitolo nella saga del travagliato sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti Sistri, dalle dichiarazioni del ministro allo Sviluppo Economico Flavio Zanonato intervenuto all’ultima edizione del Congresso Nazionale degli Ingegneri di Brescia. Dopo aver annunciato l’intenzione di rivedere il sistema, il governo tricolore eliminerà gli obblighi di tracciabilità per la generalità dei rifiuti, mantenendoli solo per quelli definiti pericolosi .
Rivolto alla platea degli ingegneri a Brescia, il ministro Zanonato ha specificato che l’Italia “è andata oltre le indicazioni fornite dalla direttiva europea” per l’introduzione del Sistri, che, almeno in origine, prevedeva la tracciabilità dei soli rifiuti pericolosi. “Ci siamo comportati con una procedura che in gergo viene chiamata di gold plating , estendendo l’obbligo a tutti i rifiuti e non solo a quelli pericolosi”, ha spiegato Zanonato.
In sostanza , il governo del Belpaese sarebbe andato troppo oltre, scegliendo di adottare “norme più gravose rispetto ai vincoli europei, in maniera illogica”, come confermato dal MISE. “Ci sono 300mila mezzi che ogni giorno si muovono per smaltire rifiuti in Italia – ha continuato il ministro – e questa revisione permetterà 1 miliardo di euro di risparmio all’anno”.
Come già noto , il Sistri subirà un processo di reintroduzione graduale che permetterà ai vari operatori di verificare quei dati inseriti all’interno del sistema per l’aggiornamento dei software di utilizzo. Nel primo periodo di operatività del Sistri – fino al 30 settembre 2013 – saranno quei produttori di rifiuti speciali pericolosi con più di 10 dipendenti a dover procedere con l’allineamento dei dati e delle informazioni già inserite nel sistema. “Stiamo studiando l’eliminazione del Sistri per i rifiuti che non sono pericolosi e la porteremo a casa presto”, ha promesso Zanonato.
Mauro Vecchio