Ieri, forse per la prima volta dall’inizio dell’emergenza coronavirus, l’attenzione del paese si è spostata su un tema diverso rispetto a quello della pandemia. Merito di INPS e del bonus da 600 euro che ha scoperchiato un vaso di Pandora tutto italiano di cui oggi ci troviamo a dover raccogliere i cocci.
A scaglioni: sul sito INPS come al supermercato
Prima il portale reso inaccessibile da un volume di richieste elevato (ma prevedibile), poi il brutto pasticcio con la fuga di informazioni riservate e la tirata d’orecchie da parte del Garante Privacy, fino all’attribuzione delle responsabilità ad attacchi hacker e alla foglia di fico del “siamo offline, stiamo lavorando per voi”.
In questo momento il sito è tornato operativo sebbene in una versione più snella, anche se continuano a registrarsi cedimenti random, ma si entra a scaglioni. Insomma, in fila, come al supermercato. La conferma arriva direttamente dagli account social dell’Istituto che stabilisce le fasce orarie per due diverse categoria di utenti: dalle 8.00 alle 16.00 i patronati e gli intermediari, dalle 16.00 alle 8.00 i cittadini.
#InpsComunica Accesso ai #servizitelematici Inps. Da oggi, 2 aprile, i servizi online saranno disponibili dalle ore 8.00 alle 16.00 per Patronati e Intermediari secondo le consuete modalità di accesso, e dalle ore 16,00 alle 8,00 per i cittadini https://t.co/QFrx4Re9Fm pic.twitter.com/f2LL2BLR3h
— INPS (@INPS_it) April 2, 2020
Attacchi hacker e fake news
Questa mattina il Direttore Generale di INPS, Gabriella Di Michele, è intervenuta in merito alla giornata nera di ieri parlando in una trasmissione televisiva di “fake news” circolate a proposito di quanto accaduto e di “un altro attacco da cinque ore” registrato nella notte.
"Arrivate centinaia di domande al secondo" Gabriella di Michele Direttore Generale @INPS_it in collegamento con @eleonoradaniele a #storieitaliane
Il sito oggi avrà entrate scaglionate:
Per patronati e consulenti dalle 8.00 alle 16.00
Per i cittadini dalle 16.00 alle 23.59 pic.twitter.com/elth03q4FW— Storie Italiane (@storie_italiane) April 2, 2020
Ci sarà tempo per chiarire nel dettaglio la vicenda, attribuire le responsabilità e (si spera) trarre il giusto insegnamento da uno scivolone che in questo momento ci saremmo tutti evitati volentieri. Se nell’ambito dell’emergenza COVID-19 ognuno deve fare la propria parte, sia nel privato sia nel pubblico, questa volta gli ingranaggi del Modello Italia da più parti applaudito si sono inceppati.