Roma – Qualche passo avanti nell’annosa contrapposizione tra consumatori e SKY Italia si è registrato nei giorni scorsi, sotto forma di alcune concessioni dell’azienda rispetto alle caratteristiche dei decoder e delle modalità di ricezione del segnale. Ma sono passi che non soddisfano le associazioni del consumo e soprattutto non vengono considerati in linea con quanto annunciato in precedenza dall’azienda.
In particolare SKY Italia ha accettato alcune richieste presentate da Adiconsum e, in particolare:
– navigare fra i 300 canali radio o tv liberamente prescelti dall’utente, fra quelli presenti sul satellite;
– riordinare e cancellare i 300 canali;
– passare liberamente dai canali SKY a quelli della propria lista.
“Ma a parte questo – spiega Adiconsum – nient’altro è stato riconosciuto dall’emittente digitale: i problemi degli utenti SKY sono rimasti tutti lì, sul tavolo”.
L’incontro dello scorso 29 aprile tra SKY e consumatori aveva in agenda l’eliminazione dal contratto di abbonamento delle cosiddette “clausole vessatorie”, l’attivazione di procedure di conciliazione in caso di contenziosi, una maggiore trasparenza nella fatturazione e la gratuità nella presentazione di reclami.
“SKY – afferma Adiconsum – pur prendendo nota delle richieste delle associazioni, come del resto aveva già fatto nell’ultimo incontro, ha motivato la propria impossibilità ad aprire un Tavolo di confronto con le associazioni consumatori, trincerandosi dietro il procedimento in corso al Tar che la vede opposta all’AGCOM in merito alla Delibera 278/04 che impone alle pay-tv la stesura della Carta dei servizi e che SKY si rifiuta di redigere”.
“SKY – sottolinea l’Associazione – continua a dimostrare il proprio disinteresse verso i consumatori: né Carta dei servizi né Tavolo di confronto”.
Adiconsum e le altre associazioni del consumo stanno in queste ore elaborando nuove strategie di azione nei confronti dell’azienda. Nessun commento su questa vicenda è per ora giunto dagli organi regolamentari né dal Governo.