Sky sfida iTunes e Spotify

Sky sfida iTunes e Spotify

Il broadcaster britannico entra nell'agone della distribuzione musicale in rete con un nuovo servizio interamente basato sul Web. Basterà a impensierire i sempre più agguerriti concorrenti?
Il broadcaster britannico entra nell'agone della distribuzione musicale in rete con un nuovo servizio interamente basato sul Web. Basterà a impensierire i sempre più agguerriti concorrenti?

British Sky Broadcasting , declinazione anglosassone della pay-per-view del magnate Rupert Murdoch, sta per dare il via alla sua nuova avventura, rincorrendo direttamente iTunes, Spotify e gli altri principali servizi musicali presenti in rete. Sky Songs nascerà il prossimo 19 ottobre, e a quanto sostengono i diretti interessati proporrà un’offerta concorrenziale capace di catturare utenti non soltanto tra coloro che sono già abbonati alla TV satellitare di proprietà di News Corp .

Il settore di competenza di Sky Songs è come detto lo stesso di iTunes di Apple, vale a dire la distribuzione di contenuti musicali online. Ma al contrario di iTunes Sky Songs è principalmente un servizio basato sul web, dove l’utente non è obbligato a interfacciarsi con un player proprietario per accedere allo store e acquistare i contenuti.

BSkyB ha opportunamente provveduto a siglare accordi non meglio precisati con le Big Four del disco (Sony, Warner, EMI e Universal) accogliendo a bordo anche un centinaio di etichette indipendenti. Sostanzioso anche il catalogo iniziale del servizio, comprendente (secondo le informazioni ufficiali) quattro milioni di tracce e quindi in linea con quelli della concorrenza.

Lo standard delle tracce messe in vendita su Sky Songs (0,65 penny cadauna, circa 0,69 eurocent al cambio attuale) è il familiare formato MP3 senza ombra di DRM, con un bitrate (dice un portavoce di Sky) che nella maggior parte dei casi corrisponderà ai fatidici 320 Kbit/sec., da molti considerato lo standard aureo per la musica lossy codificata in MPEG.

Si tratta a ogni modo di un aspetto solo parzialmente qualificante dell’offerta Sky Songs, che oltre alla possibilità di acquistare i singoli brani avrà alla base due diverse modalità di sottoscrizione mensile : la prima, dal costo di 6,49 sterline, darà la possibilità di scaricare 10 canzoni ogni 30 giorni o un album dallo stesso valore della sottoscrizione stessa, mentre la seconda includerà 15 canzoni e un album da 7,99 sterline per 1,50 sterline in più. Entrambe le offerte garantiranno l’accesso illimitato in streaming all’intero catalogo dello store.

“Sky Songs si rivolgerà ai consumatori che vogliono la possibilità di scegliere tra le offerte di servizi digitali legittimi” ha dichiarato convinto il dirigente di Sky Mike Darcey. “Offrire accesso legale alla musica digitale – ha continuato Darcey – è un passo fondamentale per combattere i download illegali”. Uscendo dalla cerchia di Sky i commenti si fanno però più sfumati, passando dalla definizione di servizio “interessante” che ne dà James Parker di moneysupermarket.com ad altre molto meno generose considerazioni sulla tempistica e l’abilità eventuale di Sky Songs di reggere la concorrenza con iTunes e gli altri marchi di settore.

Tra le critiche mosse nei confronti del servizio c’è un’esperienza utente non proprio esaltante (stando a quanto avrebbero detto coloro che lo hanno visto in funzione prima del lancio), l’evidente mancanza della possibilità immediata di organizzare playlist e librerie musicali come con iTunes e il peccato originale di essere né più né meno che un semplice rebranding del servizio di distribuzione Omnifone .

Stanti le attuali caratteristiche del servizio sarebbe insomma altamente improbabile un abbandono in massa degli utenti di iTunes e un successivo passaggio ai server di Sky Songs. E non bastasse questo a complicare le cose al nuovo spin-off di News Corp. ci si mette anche la concorrenza , in particolare il servizio musicale Deezer che ha raccolto altri 6,5 milioni di euro in finanziamenti portando la somma complessiva disponibile per la start-up francese a oltre 12 milioni di euro. In questo caso la partita, più che con iTunes, si gioca tutta col servizio di streaming-con-pubblicità Spotify per il predominio sulla piazza del Vecchio Continente.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
14 ott 2009
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