SKY, una nuova legge a favore?

SKY, una nuova legge a favore?

Al Senato


Roma – Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato appena giunto da Adiconsum attorno alla sempreverde questione dei diritti degli utenti delle pay-tv, in particolare di quella satellitare di SKY Italia

“L’8a Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato, ha esaminato il Testo Unico sulla radiotelevisione e ha espresso parere favorevole con la seguente osservazione:

“con riferimento all’articolo 31, risulta poi opportuno escludere gli operatori di televisione a pagamento dagli obblighi previsti dalla Carta dei Servizi, poiché il servizio di programmazione tematica o on demand da essi fornito non ha gli stessi requisiti di servizio pubblico che giustificano l’adozione di questo particolare strumento di tutela degli utenti rispetto al soggetto erogatore del servizio stesso, potendo questi ultimi trovare adeguata protezione nei meccanismi di tutela offerti dal diritto privato. Appare pertanto auspicabile la soppressione del comma 2, lettera b), e del comma 3 dell’articolo in questione”

Tale osservazione, qualora fosse accolta nella stesura definitiva del Testo Unico, sarebbe un atto gravissimo che lede gli interessi dei consumatori. Adiconsum ricorda che SKY, unitamente ad altre nuove tv a pagamento, si è rifiutata di adottare la carta dei servizi non rispettando una delibera dell’Autorità Garante delle Comunicazioni che la impone, aprendo un procedimento al TAR del Lazio.

Come da tempo Adiconsum ha denunciato, gli utenti delle Pay-tv non hanno nessuna garanzia di risolvere le problematiche che le Pay-Tv provocano ai propri clienti perché non esistono modalità certe per la risoluzione dei contenziosi e non esiste nessun tipo di conciliazione. La grande massa di reclami che le associazioni consumatori tentano inutilmente di risolvere, utilizzando le norme del diritto privato, dimostrano che tali norme da sole non bastano e che è necessario avere strumenti idonei (carta dei servizi, conciliazione), realizzati per garantire la parte debole del rapporto contrattuale, ovvero il consumatore. Se tale principio è valido per i servizi pubblici, ancor di più diventa necessario nel rapporto con i privati.

Adiconsum manifesta il proprio stupore nel constatare che i Senatori si preoccupano di difendere le aziende e si disinteressano totalmente dei cittadini.

Adiconsum userà tutti i mezzi in suo possesso per opporsi alla soppressione dell’art. 31 del Testo unico sulla radiotelevisione.”

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Pubblicato il
8 mag 2005
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