Una nuova versione del veicolo Sojuz che nella giornata di oggi ha approcciato con successo la Stazione Spaziale Internazionale (dopo un tentativo non andato a buon termine sabato) portava con sé a bordo un robot umanoide: si tratta dell’unità Skybot F-850 progettata da Rocsomos, l’agenzia russa per lo spazio.
Skybot F-850, un robot russo per la ISS
Tra la dotazione dell’automa ci sono sensori che sono stati impiegati per misurare alcuni parametri relativi all’ultimo upgrade della Sojuz: le accelerazioni alle quali sono sottoposti i membri dell’equipaggio, le vibrazioni, la temperatura dell’ambiente. In questo modo sarà possibile intervenire prima apportando le dovute correzioni prima che il veicolo sia usato il prossimo anno per portare nuovi membri dell’equipaggio dalla Terra alla ISS.
Skybot F-850 non rimarrà in orbita a lungo: giusto un paio di settimane, poi farà il suo ritorno al suolo per un’analisi da parte degli ingegneri del Rocsomos. Sulla Stazione Spaziale Internazionali rimarranno invece i suoi lontani parenti Astrobee, robot tuttofare progettati dalla NASA e con un design cubico, in grado di affiancare gli astronauti in alcune operazioni di routine.
Tra le altre funzioni svolte dall’unità russa anche quella di assistente vocale, un po’ come Alexa di Amazon: può rispondere alle domande e intrattenere brevi conversazioni, arricchendole di tanto in tanto con una battuta frutto della sua intelligenza artificiale.