Sono state sufficienti alcune settimane di test per garantire la piena affidabilità nell’esecuzione di chiamate e videochiamate di gruppo con un massimo di 50 partecipanti su Skype. La funzionalità, oggetto di una fase di sperimentazione che da metà marzo ha coinvolto gli utenti della versione beta, è a partire da questi giorni disponibile per tutti.
Skype: in 50 nelle chiamate di gruppo
Il limite era prima fissato a 25 partecipanti. L’annuncio è giunto con un post condiviso nel fine settimana sulle pagine del blog ufficiale, a firma di Microsoft, che illustra anche le modalità di funzionamento di un nuovo sistema introdotto per l’avvio delle chiamate. Prima dell’update, ognuna delle persone invitate a partecipare riceveva uno squillo come avviso per unirsi al gruppo. Ora, quando è il momento, i destinatari ricevono una notifica sullo schermo anziché ascoltare la suoneria. La dinamica è ben spiegata dal supporto del servizio.
Per tutte le chiamate di gruppo con più di 25 partecipanti, le chiamate saranno senza squillo. Il gruppo riceverà una notifica che la chiamata è iniziata ed è possibile selezionare il pulsante “Partecipa alla chiamata” quando si è pronti. Per le videochiamate con meno di 25 partecipanti, quando si avvia una videochiamata, è possibile scegliere se si vuole che la chiamata squilli a tutti i membri del gruppo o se si vuole che sia senza squillo.
Per i gruppi con meno di 25 partecipanti, chi organizza ha in ogni caso modo di scegliere se far squillare il dispositivo dei contatti invitati. Ancora, gli utenti sono in grado di specificare chi è in grado di far squillare il proprio device e chi invece limitare alla comparsa di una notifica. Piccoli accorgimenti pensati per ottimizzare l’esperienza generale, soprattutto nel contesto lavorativo.
Così facendo Skype diventa, tra quelli più noti, il software che offre la possibilità di effettuare chiamate e videochiamate di gruppo con il più elevato numero di partecipanti, superando i 32 del concorrente FaceTime. Curiosamente, entrambi sono stati interessati nell’ultimo periodo da bug piuttosto simili che hanno messo a repentaglio la privacy degli utenti: l’app di Microsoft rispondendo automaticamente alle chiamate su Android e quella di Apple (ancor più grave) attivando la trasmissione del flusso audio-video all’insaputa di chi riceve la chiamata, senza destare alcun sospetto.