Annunciato nel mese di novembre dello scorso anno, rilasciato in versione beta negli USA e nel Regno Unito solo nei giorni scorsi dopo una prima fase di test su invito, Skype For Web è ora disponibile anche per gli utenti italiani.
Il servizio è descritto da Microsoft come una soluzione per mettere gli utenti in condizione di comunicare a mezzo chiamate e videochiamate attraverso Skype senza necessità di installare il client dedicato, ma con il solo ausilio di un browser aggiornato. In attesa dell’implementazione delle specifiche ORTC (Object Real-Time Communications), necessita di un plugin “per effettuare chiamate audio e video” che, spiega Skype, “verrà aggiornato automaticamente in futuro”. Per ora la piattaforma accoglie gli utenti Windows che operino su Explorer (10), Firefox e Chrome, mentre per gli utenti Mac è richiesto Safari: non è dato sapere se prossimamente il servizio sarà esteso ad abbracciare anche combinazioni di sistemi operativi e browser non ancora contemplate (Chrome su OS non Windows, OS Linux).
Nei giorni scorsi Microsoft ha altresì annunciato , a partire dalla fine della prossima estate, l’integrazione di Skype Translator nell’applicazione ordinaria di Skype. Se per l’app dedicata, in grado di fungere da interprete per chiamate e videochiamate a favore di parlanti inglesi, spagnoli, italiani e cinesi, era fino ad ora necessario Windows 8.1, questa convergenza potrà probabilmente estendere il servizio anche agli utenti di Windows 7. Un target più ampio che andrà a tutto vantaggio dell’efficienza dell’app, oltre che del suo successo: “Skype Translator si fonda su tecnologie di machine learning – ricorda Microsoft – e più persone lo usano, più l’esperienza potrà migliorare a favore di tutti.”
Gaia Bottà