L’agenzia francese per le telecomunicazioni (ARCEP) mette fretta a Skype , società di VoIP che secondo ARCEP dovrebbe registrarsi come un vero e proprio operatore alla stregua delle società di telefonia tradizionali. Il rischio, in caso contrario, è l’accusa di violazione del codice penale transalpino.
Secondo le regole ARCEP, gli operatori di telefonia hanno l’obbligo di rispettare “alcuni obblighi” come l’instradamento delle chiamate di emergenza e la facilitazione delle intercettazioni legalmente richieste dalle autorità.
Fino a questo momento Skype non ha rispettato tali obblighi, dice ARCEP, nonostante i contatti da lungo tempo instaurati fra l’agenzia e la società lussemburghese di proprietà di Microsoft. E non è certo la prima volta che Skype entra nel mirino delle agenzie di telecomunicazioni per il suo status di società che offre servizi di comunicazione senza essere una telco: è avvenuto ad esempio in Etiopia e in India .
Nel rispondere alla pressante richiesta proveniente da Parigi, la società conferma la discussione attivata con ARCEP già mesi fa e riafferma il proprio ruolo di “software company” piuttosto che di telco che offre servizi di telefonia sanzionabili dalla legge francese.
Resta la volontà di lavorare in maniera costruttiva per raggiungere un accordo e risolvere il contenzioso avviato da ARCEP, dice infine la breve nota diffusa da Skype in merito alla vicenda.
Alfonso Maruccia