Tony Bates, 43enne ex-vicepresidente di Cisco, dal prossimo mese prenderà le redini di Skype sostituendo nel ruolo di CEO Josh Silverman.
L’azienda VoIP ha così dato un volto all’anno di trasformazioni che l’ha caratterizzata, dopo la conclusione delle travagliate trattative che hanno portato la quota maggioritaria dell’azienda dalle mani di eBay (che rimane comunque al 30 per cento) a quelle del gruppo di investitori Silver Lake Partners .
Silverman, ex-eBay, si fa da parte per lasciar posto all’uomo della nuova proprietà, che già presso Cisco si occupava di telefonia: un settore che lì era stato scelto come strategico per arrivare direttamente ai consumatori. Fra l’uno e l’altro CEO occuperà la poltrona temporaneamente vacante il neo-CFO di Skype, Adrian Dillon.
Fra le sfide che si troverà davanti il nuovo amministratore delegato la principale sarà quella della monetizzazione : nonostante gli sforzi fatti in questi anni, e l’ incredibile diffusione che ha avuto il servizio, dei 124 milioni di clienti che ogni mese usa Skype, solo 8,1 milioni pagano (attirati da tariffe spesso molto inferiori a quelle delle linee tradizionali).
In quest’ottica vanno d’altronde visti l’ accordo con Avaya , che dovrebbe permettere al servizio VoIP di entrare nel settore delle chiamate business da cui per il momento sembra in parte tagliato fuori, e le indiscrezioni di partnership con Facebook.
Innanzitutto, comunque, sarà alle prese con l’Offerta Pubblica Iniziale ( Initial Public Offerig , IPO ) con cui l’azienda esordirà in borsa e che gli metterà disposizione nuove risorse finanziarie.
Bates ha subito dichiarato che “Skype non è solo un brand importante a livello mondiale, ma anche un leader tecnologico nella comunicazione Internet”. Per questo guarda con ottimismo alle opportunità future: “Non vedo l’ora di guidare l’azienda nella sua continua trasformazione”.
Claudio Tamburrino