Depositata oggi presso gli uffici della Commissione Europea una denuncia che vede Slack puntare il dito contro Microsoft accusando quest’ultima di condotta illegale e dannosa per la concorrenza. Al centro della disputa l’inclusione di Teams nella suite Office (Microsoft 365) che detiene una quota importante di market share per quanto concerne le soluzioni dedicate alla produttività.
Microsoft ha illegalmente inserito il prodotto Teams nella sua suite Office per la produttività che domina il mercato, forzandone l’installazione per milioni di utenti, impedendone la rimozione e nascondendone il reale costo ai clienti enterprise.
Slack vs. Microsoft: l’Europa si pronunci su Teams
Sul tavolo due dei servizi che hanno maggiormente beneficiato della corsa all’adozione dello smart working negli ultimi mesi, complice la crisi sanitaria globale che ha costretto molti a lavorare e comunicare da remoto. Slack ha chiuso un trimestre da record e Teams non è stato da meno facendo registrare una vera e propria impennata nel numero di utenti.
Chiamato dunque in causa l’organismo antitrust del vecchio continente per pronunciarsi in merito all’operato di Microsoft. Questo il commento di Jonathan Prince, Vice President of Communications and Policy di Slack.
Siamo fiduciosi sul fatto che vinceremo con il nostro prodotto, ma non possiamo ignorare un comportamento illegale che priva i clienti dell’accesso agli strumenti e alle soluzioni che desiderano. Slack minaccia la posizione di Microsoft nel business delle email, pietra angolare di Office, dunque Slack minaccia la morsa di Microsoft sul software enterprise.
E pensare che a inizio aprile le due società avevano collaborato proprio sul fronte dell’integrazione tra Slack e Teams con l’obiettivo di andare incontro alle esigenze manifestate dai professionisti. Prosegue Prince.
La questione va però oltre Slack contro Microsoft, è un confronto tra due filosofie molto diverse per quanto concerne il futuro degli ecosistemi digitali: “gateway contro gatekeeper”. Slack offre un approccio aperto e flessibile che rappresenta una minaccia per Microsoft poiché favorisce l’innovazione e lo sviluppo delle migliori tecnologie che competono con il resto del portfolio Microsoft offrendo ai clienti la libertà di configurare le soluzioni che soddisfano le loro esigenze. Vogliamo essere il 2% del vostro budget per il software che dà valore al restante 98%, loro vogliono sempre il 100%.
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Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo da Microsoft non sono giunti commenti in merito. Andremo eventualmente a integrarli non appena disponibili. La palla passa dunque ora nelle mani della Commissione Europea che dopo aver analizzato la denuncia deciderà se aprire un’indagine formale con l’obiettivo di far luce su eventuali comportamenti anticoncorrenziali oppure archiviare la pratica.