Proprio nei giorni in cui viene resa nota la stretta di mano quinquennale con Amazon, dai vertici di Slack giunge anche la pubblicazione dei dati finanziari relativi alla trimestrale conclusa il 30 aprile definita “da record” nel comunicato ufficiale. L’azienda, così come altre realtà che offrono soluzioni per la collaborazione in modalità smart working, ha beneficiato della corsa all’adozione di strumenti per la comunicazione da remoto: +50% delle entrate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo nonostante le previsioni non fossero delle più ottimistiche.
La crescita di Slack passa da IBM e Amazon
A conti fatti però le casse registrano un passivo: a fronte dei 201,65 milioni di dollari in ingresso ne sono usciti molti di più per iniziative legate a ricerca e sviluppo, marketing e per le spese operative, portando infine a circa -75 milioni di dollari. Denaro che la società considera un investimento per il futuro.
Eppure il colpo grosso Slack l’ha messo a segno ancor prima che la crisi sanitaria iniziasse a stringere la propria morsa sul mondo intero, quando a metà febbraio è riuscita a chiudere un accordo con IBM per fornire il proprio servizio agli oltre 350.000 dipendenti di Big Blue distribuiti in tutto il pianeta. Tra gli altri clienti di prim’ordine figurano Panasonic, 21st Century Fox, Starbucks, BBC, Oracle, Nikkei, SAP, MIT e The New York Times. Queste le parole del CEO Stewart Butterfield.
Il Q1 è stato senza precedenti nella storia, per Slack e per il mondo intero. Crediamo fortemente che l’impatto della crisi sul modo di lavorare sia di ordine generazionale e che abbiamo solo iniziato ad avvertirlo. È troppo presto per comprenderlo in modo preciso, ma ciò rafforza la nostra convinzione a proposito di questo business e della nostra prospettiva di lungo termine.
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Fanno parte di questo percorso di crescita iniziative come l’integrazione con Teams e Zoom annunciata a inizio aprile così come il profondo restyling dell’interfaccia introdotto a metà marzo, il più importante dal debutto di Slack datato 2013. L’ultimo step è quello citato in apertura con l’adozione dell’infrastruttura cloud di AWS per l’erogazione del servizio.