Bruxelles – Rischia di slittare ulteriormente il lancio dell’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, un’agenzia alla quale la Commissione dell’Unione ascrive un ruolo essenziale in una società sempre più dipendente dall’efficienza delle infrastrutture telematiche.
L’Agenzia non vedrà la luce prima della fine dell’anno, come invece sperava la Commissione, apparentemente perché i singoli membri della UE vorrebbero avere maggiore voce in capitolo nella sua gestione. In ballo ci sono decisioni importanti, come chi deve nominare il team di gestione dell’organismo che dovrà supervisionarne le attività. Oppure se al suo interno debbano essere inclusi o meno esponenti dell’industria dell’ICT.
Fatto sta che la Commissione ha una sua proposta dalla quale non intende recedere e mal tollera le pressioni che provengono dalle diverse capitali. Lo ha ben spiegato un portavoce dell’esecutivo europeo affermando che sulla questione “il dibattito non è necessario. Dobbiamo fronteggiare attacchi informatici quotidianamente e non abbiamo mezzi per farlo”.
L’idea della Commissione sembra improntata al buon senso visto che si parla di un’Agenzia operativa composta da non più di 30 elementi, un organismo snello ad azione veloce che avrebbe le risorse per occuparsi della sicurezza dei sistemi senza però elevarsi al ruolo di sistema di controllo e monitoraggio a tutto campo delle comunicazioni elettroniche. In cinque anni all’Agenzia verrebbero assegnati non più di 34 milioni di euro.
Alla posizione della Commissione hanno dato il loro significativo appoggio anche i provider. L’associazione degli ISP europei, EuroISPA , ha fatto sapere che “la nuova agenzia di sicurezza può giocare un ruolo davvero significativo ma siamo preoccupati che burocrazia non necessaria nella sua struttura possa intralciarne pesantemente l’efficacia”.