Proprio in quel 9 maggio che Putin aveva indicato come possibile data conclusiva della guerra, in concomitanza con le celebrazioni per la Giornata della Vittoria sulla Germania Nazista, il paese ha subito un nuovo attacco informatico. Ad essere coinvolte sono state questa volta le piattaforme locali sulle quali poggiano le Smart TV e alcuni servizi online. Si tratta di un nuovo capitolo della cyberwar che, da ormai oltre due mesi, si combatte tra Russia e Ucraina, coinvolgendo di conseguenza gli altri paesi e la community globale di hacker.
La guerra di combatte anche sulle Smart TV
Come riportato dal Washington Post, i cittadini russi intenti a consultare l’elenco dei canali e i palinsesti dei programmi sui loro televisori si sono trovati di fronte a questo messaggio.
Il sangue di migliaia di ucraini e quello di centinaia di bambini uccisi sono sulle vostre mani. Le televisioni e le autorità stanno mentendo. No alla guerra.
Nelle stesse ore, sono state colpite altre piattaforme. Tra queste, alcune controllate dal colosso Yandex e l’alternativa locale a YouTube gestita da Gazprom: RuTube. Di seguito il comunicato sull’accaduto diffuso attraverso il canale Telegram ufficiale.
Dopo quanto avvenuto ai siti di diversi ministri russi, costantemente sotto attacco negli ultimi due mesi, gli hacker hanno raggiunto RuTube. Il nostro servizio di hosting video ha subito un pesante attacco. Al momento non è possibile accedere alla piattaforma. Gli specialisti hanno individuato l’incidente e sono al lavoro per garantire la sicurezza. Annunceremo le tempistiche del ripristino appena possibile.
I lavori per il ripristino hanno preso il via subito dopo aver individuato l’incidente.
RuTube conferma che terze parti non sono state in grado di accedere all’archivio video. L’intera libreria, inclusi i contenuti degli utenti, sono ancora presenti nel servizio.
La cybercontroffensiva russa, se così la si può definire, si sta muovendo mettendo in campo campagne basate su malware e phishing. A scoprirle e documentarle un report recente pubblicato dal Threat Analysis Group di Google.