Smart working nella PA: ecco le linee guida

Smart working nella PA: ecco le linee guida

Le linee guida del Ministero della Pubblica Amministrazione specificano durata, modalità di esecuzione e obiettivi del cosiddetto lavoro agile.
Smart working nella PA: ecco le linee guida
Le linee guida del Ministero della Pubblica Amministrazione specificano durata, modalità di esecuzione e obiettivi del cosiddetto lavoro agile.

Il Ministero della Pubblica Amministrazione ha pubblicato le linee guida che regolamentano lo smart working. Il Ministro Renato Brunetta, che aveva criticato il “lavoro a domicilio all’italiana” adottato durante l’emergenza sanitaria, ha espresso la sua soddisfazione al termine dell’incontro finale con i sindacati.

Linee guida per il lavoro agile

Lo scopo delle linee guida è indicare le modalità di svolgimento del cosiddetto lavoro agile, considerando il diritto alla disconnessione, alla formazione specifica, alla protezione dei dati personali, alle relazioni sindacali, al regime dei permessi e delle assenze. Il testo verrà inviato alla Conferenza Unificata e, in caso di parere favorevole, le linee guida dovranno essere seguite dalle 32.000 amministrazioni pubbliche, fino all’aggiornamento dei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL).

L’adesione al lavoro agile è volontaria e consentita a tutti i lavoratori, ma è necessario stipulare un accordo individuale per definire la durata, gli obiettivi, le modalità e i tempi di esecuzione, le modalità e i criteri di valutazione della prestazione, i tempi di riposo (disconnessione) e le modalità di esercizio del potere direttivo e di controllo del datore di lavoro.

Il lavoro agile viene svolto senza vincoli di orario, ma considerando il numero massimo di ore (giornaliere e settimanali) previste dal CCNL. Per esigenze di servizio, il lavoratore può essere richiamato in sede. Le amministrazioni devono prevedere una rotazione dei dipendenti autorizzati alla prestazione, garantendo la prevalenza del lavoro in presenza.

Ovviamente al lavoratore deve essere fornita un’adeguata dotazione tecnologica e devono essere utilizzati idonei strumenti per la protezione dei dati trattati durante la prestazione. L’amministrazione deve inoltre assicurare il costante aggiornamento dei sistemi di sicurezza.

Per l’accesso da Internet alle risorse e alle applicazioni dell’amministrazione è necessario l’uso di sistemi di gestione dell’identità digitale, come CIE e SPID. In alternativa è possibile utilizzare una VPN. In caso di problemi tecnici che impediscono o rallentano l’attività di smart working, il dipendente deve informare il proprio dirigente.

I dipendenti che scelgono il lavoro agile devono ricevere una formazione preliminare all’uso di piattaforme e strumenti previsti dall’amministrazione. Il Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha dichiarato:

Il lavoro agile sarà contrattualizzato, dotato dei necessari e sicuri strumenti tecnologici, organizzato per obiettivi, finalizzato alla soddisfazione di cittadini e imprese, all’efficienza e alla produttività. Abbiamo costruito insieme uno strumento intelligente e flessibile, affidato, da un lato, all’intelligenza della contrattazione e, dall’altro lato, all’autonomia delle singole amministrazioni. Anche alla luce dell’evoluzione della pandemia, su cui io sono moderatamente ottimista, non ci saranno più decreti d’autorità sullo smart working nella PA. Le decisioni saranno assunte dalle singole amministrazioni che, attraverso i Piani Integrati di Organizzazione e Attività (PIAO), organizzeranno il lavoro agile in modo autonomo. La Pubblica Amministrazione sta dando una grande lezione di responsabilità.

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Pubblicato il
30 nov 2021
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