Continua la battaglia legale tedesca a difesa del marchio smartbook : dopo aver avuto riconoscimento dei suoi diritti da parte di un tribunale circa l’utilizzo del termine, e la conseguente condanna subita da Qualcomm diffidata dall’utilizzare il marchio legittimamente registrato, la titolare Smartbook AG attacca blogger e riviste di tutto il mondo. Starebbero utilizzando impropriamente il termine per definire una via di mezzo fra uno smartphone e un netbook.
La prima lettera di diffida è arrivata a netbooknews , con riferimento al suo sito tedesco. Ma EE Times ha già fatto sparire qualsiasi riferimento alla parola: è stato eliminato anche un articolo che parlava proprio dell’argomento di cui rimane solo una traccia nella ricerca (che però non porta a nulla).
L’azienda tedesca sembra che stia cercando di far propria l’esperienza di Psion, la società che riteneva di detenere legittimamente l’esclusiva sul termine registrato “netbook”: alla fine ha trovato un accordo con Intel e “netbook” rimane un termine di uso comune . Non è riuscita, in pratica, a difendere il suo marchio effettivamente registrato dalla volgarizzazione: l’eventualità cioè che un termine registrato diventi denominazione generica di un prodotto o servizio, perdendo così la sua capacità distintiva e determinando la decadenza del marchio.
Smartbook AG si prepara così al suo esordio internazionale , da un lato espandendo la sua esportazione e dall’altro estendendo la registrazione del marchio, che infatti è già stato depositato presso l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale. Con l’intenzione dichiarata di voler concedere in licenza il marchio Smartbook a chi è pronto a sedersi al tavolo delle trattative.
Claudio Tamburrino