Ormai è cosa nota: in Germania, la parola smartbook è un tabù . E Lenovo l’ha pronunciata invano. Smartbook AG, produttore teutonico di dispositivi portatili, è quindi tornato alla carica su un trademark che aveva già rivendicato in tribunale, contro l’utilizzo improprio che ne aveva fatto Qualcomm.
Smartbook è un marchio registrato che prima aveva valenza soltanto entro i confini tedeschi, ma che nel 2009 era stato depositato presso l’ Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale . Un’altra corte teutonica ha quindi emesso un’ ordinanza di restrizione nei confronti di Lenovo , che non potrà più utilizzare il termine per indicare sul mercato tedesco i suoi portatili a basso prezzo.
Per la precisione, nel mirino c’è Skylight , lanciato sul mercato lo scorso gennaio e basato sul sistema operativo Linux. Un computer che non potrà più chiamarsi smartbook , pena il pagamento di una multa di 250mila euro per ogni singola volta che il termine verrà utilizzato.
In un comunicato ufficiale , la società tedesca ha ribadito così l’imperativo del giudice di Colonia, sottolineando come chiunque vorrà utilizzare impropriamente il nome smartbook dovrà passare sopra i suoi avvocati. Lenovo, da par suo, ha spiegato che il termine era stato utilizzato solo per presentare meglio il suo portatile al pubblico del Consumer Electronics Show (CES). Il pc maker cinese ha quindi concluso sostenendo che non c’è alcun smartbook, solo un Lenovo Skylight .
Mauro Vecchio