Con una mail inviata a tutti i propri utenti, il servizio di social lending Smartika ha comunicato l’ingresso nel gruppo di Banca Sella:
Siamo felici di comunicarti una grande novità: dal 26 luglio Smartika è entrata a far parte del Gruppo Sella. La capogruppo Banca Sella Holding ha infatti acquisito, tramite un aumento di capitale, una partecipazione di controllo pari a circa l’85% della società. […] Inizia un nuovo percorso da costruire insieme, nel rispetto dei Valori Gruppo Sella che da oltre 130 anni ne guidano il modo di fare banca. Siamo certi che la sinergia e l’integrazione all’interno dell’ecosistema Fintech promosso dal Gruppo possano offrire opportunità di maggiore efficienza, solidità e sviluppo per il futuro.
Smartika è stato uno dei primi nomi a sfidare il mondo del social lending in Italia. Per “social lending” si intende un rapporto disintermediato tra chi cerca un prestito e chi è disposto a concederlo: nessuna banca di mezzo, solo un servizio che consente al prestatore di scegliere il tasso di interesse desiderato ed al richiedente la facoltà di accettare. Il servizio intermediario, dal canto suo, si limita a certificare l’attendibilità dei richiedenti e la gestione dei flussi di denaro da e verso i prestatori.
Quando il servizio nacque con il nome di Zopa, infatti, lo stesso contesto legale non era adeguato per ospitare i servizi di prestito tra privati e questo creò non pochi grattacapi alla startup nel suo approccio alla Banca d’Italia. Una volta risolti i problemi, ed una volta rinominato il gruppo con il nuovo nome, le attività non sono tuttavia decollate. Complice la crisi economica che ha probabilmente insabbiato le possibilità del social lending di svettare, Smartika si è trovata a dover mettere in piedi una più seria attività di recupero crediti, ha riorganizzato i propri servizi ed è rimasta a galleggiare all’interno di una bolla di mercato rimasta sempre troppo piccola. “Attualmente”, spiega Banca Sella, “i lenders sulla piattaforma di Smartika sono oltre 6.400 e dal 2008 sono stati erogati più di 5.400 prestiti, per un totale di circa 30 milioni di euro”.
L’entrata di Banca Sella nel capitale di Smartika va certamente a snaturare il principio originario del servizio che elimina la banca dall’intermediazione tra gli utenti (il prestito P2P ha ora sicuramente meno fascino), ma al tempo stesso offre basi più solide ad un servizio che rischiava altrimenti di piegarsi su sé stesso.
Il valore complessivo dell’aumento di capitale è stato di 3,5 milioni di euro, sottoscritti in parte anche dai soci storici della società.
I tempi sono cambiati da quando Zopa tentava la scalata e oggi per Smartika si tratta di agire in un mercato Fintech ben più concorrenziale e maturo. L’accesso di Banca Sella nel capitale Smartika, ad esempio, succede nei giorni stessi in cui Satispay lancia l’opzione Risparmio sulla propria app, qualcosa che per molti versi potrebbe sembrare il passo immediatamente successivo ad una avventura anche in ambito social lending. Nel grande percorso di digitalizzazione del denaro e degli strumenti finanziari, insomma, tutto è in discussione aprendo e chiudendo opportunità per tutti coloro i quali non staranno al passo. Smartika, che il passo sembrava ormai averlo perduto, trova in Banca Sella il necessario rilancio.
Una curiosità, che solo curiosità sicuramente non è: Smartika è stata fondata da Maurizio Sella, che non è però il medesimo Maurizio Sella presidente del gruppo bancario (oltre all’omonimia, comunque, v’è anche un legame di parentela). A seguito dell’acquisizione Smartika SpA entra nel Gruppo Sella e presto sarà nominato in nuovo management che darà avvio all’integrazione dei servizi per un “ulteriore sviluppo della piattaforma”.