I prototipi del primo iPhone assomigliavano a tutto tranne che a uno smartphone: lo testimoniano una serie di fotografie esclusive raccolte da Ars Technica , apparentemente provenienti da un esemplare appartenente a un ignoto ex-impiegato di Apple.
Il proto-iPhone di Ars Technica risale al 2005 – due anni prima del debutto ufficiale del telefonino di Cupertino – ed è in sostanza costituito da uno schermo LCD da 5″x7″ appoggiato su una scheda di sviluppo dotata di porta Ethernet, connessione USB e persino una oramai vetusta porta seriale.
Il chip ARM sulla scheda è un processore Samsung S3C2410 a 200-233MHz basato su architettura ARM9, un lontano parente di quello che poi finirà per essere il “cervello” dell’iPhone ufficiale (ARM11 a 620MHz “castrato” a 412MHz).
Questo prototipo di “melafonino” rappresenta una versione molto meno rifinita e integrata dei prototipi apparsi online in questi anni, e secondo il suo possessore dimostra chiaramente la natura cangiante del processo di sviluppo di gadget tecnologici seguito in quel di Cupertino.
Incidentalmente, la comparsa del proto-iPhone coincide con la diffusione in rete di altri prototipi riguardanti la linea Surface di Microsoft: in questo caso a mostrare i primi esemplari del tablet di Redmond è lo stesso creatore del concept originale, mentre il blog corporate si incarica di riferire del processo di “brainstorming” e gli studi in laboratorio che hanno portato alla creazione della Touch Cover multicolore – “una delle più sottili tastiere esistenti al mondo”, sostiene Microsoft.
Se il passato prototipale dei gadget e sistemi mobile intriga, il futuro è apparentemente tutto in salita: in questo caso Apple ha ben poco di cui essere felice, spiega IDC, perché già nel 2013 i tablet Android rappresenteranno il 51 per cento del mercato. Il form factor dei dispositivi si riduce, dice ancora IDC, ed entro il 2017 i tablet venduti in totale saranno 350 milioni. Il business delle app ammonterà invece a 92 miliardi di dollari .
Sul lungo periodo sia iOS che Android dovranno lasciare un pezzo di market share a Microsoft, spiega IDC, anche se Redmond farebbe bene a schiarirsi le idee su quali prodotti promuovere e quali affossare: Surface RT sarebbe già una nave che affonda , mentre i tablet Windows 8 noti come “Surface Pro” hanno prospettive di crescita molto più interessanti . Il motivo? La compatibilità con il mondo di software e applicazioni per computer x86, naturalmente, alla faccia delle app a pieno schermo e della nuova GUI del sistema a piastrelle.
Alfonso Maruccia
fonte immagini: Ars Technica e The Verge