I tempi sono diversi ma tutti gli analisti sono concordi nel descrivere rosee aspettative per i gadget indossabili, nuova frontiera che solletica l’appetito dei colossi della tecnologia destinata, prima o dopo, a conquistare corpose masse di utenti. Se finora wearable technology ha fatto rima con Google Glass, sono in tanti a seguire l’esempio di Big G per infilarsi in un segmento ancora vergine: si sono visti caschetti, magliette e giacconi, ma è la prima volta che si sente parlare di una parrucca. Non una parucca qualunque ma una SmartWig , una parrucca intelligente dotata di fotocamera e sensore GPS e in grado di connettersi in wireless con altri dispositivi.
Il curioso progetto è uscito dai laboratori Sony, dove Hiroaki Tobita ha sviluppato tre modelli per assolvere alle molteplici funzioni che la parrucca è in grado di eseguire. Scelta singolare ma “potenzialmente molto promettente, poiché combina utilità e moda in un solo oggetto”, ha spiegato il portavoce della sede di Tokyo Saori Takahashi.
Nonostante sia stata accolta tra scetticismo e sarcasmo, i tecnici giapponesi non nutrono dubbi sulla bontà dell’operazione, che è stata depositata in attesa di brevetto.
La miscela di capelli umani, lana, fibre sintetiche, crine di cavallo, peli di bufalo e piume sarà molto più comoda da indossare rispetto a un paio di occhiali e nasconderà i sensori eliminando quegli sguardi tra il curioso e lo sconvolto cui sono già abituati quei pochi sviluppatori che hanno tra le mani i Google Glass. Se l’idea di una parrucca può far sorridere, i propositi annunciati da Sony sono decisamente ambiziosi e includono svariati ambiti d’uso .
Lo scenario dedicato all’accessibilità riguarda disabili e non vedenti, che potrebbero giovarsi delle indicazioni ottenute grazie al GPS, anche se rischierebbero l’esaurimento nervoso per le continue scosse ricevute per ogni cambio di direzione. Un altro campo sarebbe quello sanitario, con i sensori che monitorerebbero la pressione sanguigna, il battito cardiaco e la temperatura corporea, da inviare al medico per un riscontro pressoché immediato. Per chi vuol sorprendere i colleghi di lavoro, invece, c’è il modello munito di puntatore laser con cui attivare filmati e far girare le slide delle presentazioni, magari facendo l’occhiolino oppure muovendo la testa. A proposito di movimenti della testa, SmartWig potrebbe esaudire l’agognato desiderio di milioni di videogiocatori, che ambiscono a salvare il mondo a suon di testate.
Al momento però bisogna usare il condizionale, poiché la società giapponese non ha ancora deciso se la parrucca intelligente arriverà davvero sul mercato. La certezza è che non mancherebbero gli acquirenti.
Alessio Caprodossi