Roma – Qual è la differenza tra un sito che ogni giorno o ogni settimana produce informazione e un sito che ha anche una versione cartacea ma ha gli stessi compiti e scadenze? Secondo il rapporto di Internet Mediasurfer presentato ieri a SmauCOMM la differenza è enorme. Nel primo caso si è di fronte a “e-zine” (che sta per “electronic magazine”), nel secondo si è di fronte a quotidiani o periodici “veri”. Il “baratro” viene più o meno consapevolmente scavato per preservare distinzioni per lo più corporative tra le testate che arrivano dal mondo cartaceo e quelle che sono nate sulla rete.
Con questa consapevolezza si possono andare a leggere i dati presentati da Internet Mediasurfer, secondo cui in rete sono presenti “2.359 media italiani”. Questi sarebbero, in particolare, 1.212 periodici (52 per cento sul totale), 512 e-zine (22 per cento), 284 radio (12 per cento), 95 televisioni (4 per cento), 78 quotidiani (3 per cento) e 56 agenzie (2 per cento). Di e-zine quotidiane o periodiche non si parla per evitare cortocircuiti.
Altri dati di interesse “più oggettivo” sono quelli relativi alle istituzioni pubbliche, in particolare alle reti civiche che, stando all’osservatorio, nel 2000 sono aumentate del 12,9 per cento rispetto all’anno precedente, toccando quota 96.