SMS? C'è chi li scrive in Klingon

SMS? C'è chi li scrive in Klingon

Un'applicazione per cellulari promette nuove forme di comunicazione per i messaggini. Che potranno essere scritti in etrusco, in uno dei linguaggi dei Klingon, o in altri fantasiose forme alfabetiche
Un'applicazione per cellulari promette nuove forme di comunicazione per i messaggini. Che potranno essere scritti in etrusco, in uno dei linguaggi dei Klingon, o in altri fantasiose forme alfabetiche

Roma – Gli SMS sono troppo “piatti” e poco fantasiosi? Chi sente la necessità o la voglia di scrivere un SMS con i geroglifici o intende utilizzarli per comunicare con gli alieni, oggi può farlo. Parola di Matant (formica matematica) e del suo software per telefonini, che promette faville per chi vuole messaggini originali.

Matant promette messaggi che possono essere scritti in egiziano antico o in Klinzhai, una delle scritture dei Klingon della saga di Star Trek ; ma c’è anche la possibilità di scrivere in Etrusco, o addirittura (e questo farà saltare di gioia i fans di alcune star musicali) con le icons scaricate dai siti web di Avril Lavigne o Tokio Hotel .

“Perché tutto si realizzi è sufficiente che il destinatario dell’SMS abbia installato Matant e condivida con il mittente uno o più sistemi di scrittura” spiega Fabio Vergani, responsabile del lancio in Italia per questo prodotto che sembra stia facendo impazzire i giovani irlandesi. E aggiunge: “Le componenti che possono rendere Matant un prodotto rivoluzionario sono chiare, comprensibili e includono la libertà di comunicare senza la paura che il proprio messaggio venga letto da altri, oggi o tra qualche anno. Utilizzando segni, colori, forme, ogni individuo può creare un veicolo che trasporta emozioni o semplici informazioni”.

“Messaggi al proprio partner o alla tribù – prosegue Vergani – con metodi non standardizzati e ridotti, segni cercati, trovati, pensati e prodotti dal nostro inconscio e dal nostro senso estetico che personalizzano in modo qualitativo la nostra comunicazione. Utilizzando i segni, noi stimoliamo indirettamente il nostro inconscio a creare nuovi collegamenti, ad interiorizzare un senso estetico che non relega l’adolescente ad un TVTB ma ad una ricerca differenziata di simboli per ogni circostanza esistenziale”.

Una forma innovativa di comunicazione via SMS, dunque, che però si fonda su un presupposto fondamentale: la condivisione dell’alfabeto e del vocabolario utilizzato. Ma se già oggi c’è chi critica il nuovo “gergo di forme contratte” nato proprio dall’uso e dall’abuso dei messaggini, cosa succederà quando gli adolescenti si scambieranno SMS cuneiformi?

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Pubblicato il
22 ott 2008
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