Napoli – Smartphone e PDA phone, come i “microcomputer” degli anni ’80, hanno la prerogativa di consentire a sviluppatori (e smanettoni) di dare sfogo alla propria creatività, con la creazione di accessori, giochi e plug-in più o meno utili. Tra le applicazioni degne di nota anche “Message in a Bottle”. Che è anche il titolo di una canzone dei Police degli anni ’80.
Message in a Bottle, però, non ha nulla a che vedere con la canzone cantata da Sting. Niente bottiglia, solo messaggi: si tratta di un’applicazione shareware per telefoni cellulari Java Enabled che, secondo quanto spiegato dallo sviluppatore Ugo Chirico, consente di scambiare SMS cifrati o seguiti da firma digitale, mediante la Crittografia delle Curve Ellittiche.
“Con gli SMS cifrati – riporta la descrizione pubblicata sul sito www.ugosweb.com – Message in a Bottle può essere usato per inviare in forma protetta informazioni confidenziali quali password, numeri di carta di credito, numeri di telefono ecc. e per ricevere messaggi privati ovunque vi troviate per evitare appropriazioni fraudolente di password, informazioni segrete, e più in generale, per evitare intercettazioni di SMS”.
La sicurezza dell’applicazione ne consentirebbe inoltre l’uso per assicurare l’integrità del contenuto e il non-ripudio dell’SMS da parte di chi lo riceve. Qualora un soggetto tentasse di intercettare e modificare un messaggio prima di raggiungere il destinatario, quest’ultimo se ne renderebbe conto scoprendo l’infrazione della firma digitale con l’apposita funzione di verifica.
Nel sito si dichiara infine che Message in a Bottle può essere installato su tutti i cellulari Java enabled compatibili con le specifiche J2ME piattaforme MIDP1.0 o MIDP2.0 e che supportano le specifiche WMA1.0 (JSR120). Una lista “non esaustiva” dei dispositivi ad oggi compatibili è riportata in questa pagina .
Ulteriori informazioni su Message In a Bottle sono reperibili a questo indirizzo .
D.B.
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28 feb 2006