Milano – Letteratura italiana e straniera, enciclopedie generiche e tematiche, svariate tipologie di collezioni e antologie ci vengono continuamente offerte, da sole o allegate ai giornali, in vendita nelle edicole. Tutti vogliono acculturarci e farci leggere e noi cosa leggiamo? Gli SMS del cellulare. Ecco quindi i numeri di questo… fenomeno.
Il 71,90% degli italiani si diletta nello scrivere e spedire messaggi, il 76,20% lo fa mentre passeggia e il 57,30% per avere compagnia durante un pranzo solitario. Sono i dati rivelati dalla ricerca nazionale svolta da Tegic Communications , filiale di America On Line ma soprattutto madre del T9, il sistema di scrittura “intelligente” utilizzato dalla gran parte dei telefonini. Che, da status symbol quali erano un tempo, sembra abbiano assunto un ruolo socio-culturale, in quanto diventati l’oggetto tecnologico maggiormente diffuso (e di cui difficilmente si riesce a fare a meno), soprattutto per gli utenti più giovani.
Più immediati dell’e-mail, più economici (a seconda della quantità) di una telefonata, i “messaggini” sono utilizzati intensamente in occasioni speciali (festività, anniversari), ma non solo. Il 47,60% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di inviare SMS per “flirtare”, evidentemente a distanza, mentre il 49,40% li utilizza per proporre un’uscita galante. Non mancano comunicazioni ufficiali o formali, come per fissare una riunione (22,90%) oppure confermare un appuntamento (57,20%). Possibilmente quando c’è copertura di segnale…
“I risultati della ricerca hanno evidenziato come la modalità di invio testo tramite il cellulare sia entrata ormai prepotentemente nella nostra vita quotidiana in tutti i suoi aspetti, siano essi personali, ludici o lavorativi”, ha dichiarato William Clement, responsabile della divisione marketing per l’Europa di Tegic Communications.
E questo è incontestabile: gli utilizzi cui abbiamo accennato sono esempi palesi della trasformazione (non azzardiamoci a chiamiarla evoluzione) del nostro modo di comunicare.
Dario Bonacina