Finita o quasi l’era degli SMS. Anzi, no. Nel momento dell’anno in cui più frequenti si fanno scambi di auguri e felicitazioni via messaggio, si tirano le somme su una tecnologia nata quasi per caso a corollario delle reti GSM e divenuta uno dei più irrinunciabili strumenti di comunicazione moderni : gli Short Message sono in via di estizione? Solo pochi mesi fa, i numeri dicevano il contrario .
Tero Kuittinen, analista in forza a M.I.G. Research, è pronto invece a sancire la fine dell’era del messaggino: stando ai dati forniti da Sonera, operatore mobile finlandese, la vigilia di Natale 2011 ha fatto registrare oltre 2 milioni di SMS in meno circolanti sulla rete nazionale. I dati sarebbero confortati da rilevazioni analoghe di altri operatori, e testimonierebbero un calo drastico della fama dei messaggi di testo come veicolo degli auguri e felicitazioni di rito.
Sempre Kuittinen rileva che analogo trend è stato registrato a Hong Kong, e il suo collega Richard Blundell sostiene che fatti analoghi si siano ripetuti in Australia. Anche in Italia le promozioni degli operatori mobile per il Natale ormai non ruotano più (esclusivamente) attorno agli SMS: molto spesso è Internet il principale veicolo di marketing, ed è proprio con l’avvento dei social network che si potrebbe spiegare in parte questa anemia dei messaggini. Sempre da Nord, lo conferma Erik Hörnefelt di Tre a un’agenzia di stampa locale: “L’era dei messaggi di testo è finita – dice – La gente usa Facebook al loro posto”. E, come in Finlandia, anche in Svezia il numero di SMS spediti durante le feste è calato sensibilmente.
Dunque social network, banda larga mobile, smartphone: tre fattori che segnano la fine dell’epoca dei 160 caratteri e l’inizio dei vari messenger alternativi. Eppure, la faccenda non si può liquidare con facilità: sebbene le novità facciano registrare numeri da capogiro, restano pur sempre legate all’utilizzo di piattaforme molto spesso non interoperabili tra di loro, e dunque fungono da compartimenti stagni che tagliano fuori gli utenti che non siano in grado di aderire al nuovo movimento (per ragioni tecniche, mancanza di connessione mobile o di app compatibile col proprio cellulare – o per ragioni culturali, come chi di passare a uno smartphone non ci pensa neppure). L’ SMS è uno standard , ed è ancora vivo e vegeto: più che decretarne la fine occorre comprendere se qualcuno sia pronto a rimpiazzarlo nel breve termine.
Luca Annunziata