Roma – Dopo anni di malcontento e lamentele degli utenti, finalmente qualcosa sembra muoversi, in linea con le nuove direttive europee volte a riformare i costi della telefonia mobile: in un’analisi fatta in Italia dal Garante delle Comunicazioni sono stati messi sotto osservazione i costi degli SMS, giudicati troppo cari per chi non decidesse di correre ai ripari aderendo a promozioni in grado di mitigare i costi di invio dei messaggini di testo.
Secondo le trenta pagine del report redatto da Agcom, che verrà vagliato dall’Antitrust, nonostante un buon 75 per cento degli utenti ricorra a piani promozionali o offerte fatte dai provider che garantiscono un qualche tipo di sconto sugli SMS, il restante quarto dell’utenza italica, costituito in gran parte dalle fasce d’età più alte della popolazione, continua a pagare a prezzo pieno ogni singolo SMS inviato con un costo medio di 15 centesimi circa. Valore che pone l’Italia ai vertici della classifica dei paesi europei con i messaggi brevi più cari.
Secondo il Garante delle Comunicazioni è tempo di agire: e occorre farlo in fretta, dal momento che a breve entrerà in vigore la nuova normativa europea volta a uniformare il prezzo dei servizi di telefonia mobile in roaming: come noto, i costi verranno unificati e abbassati sino al prezzo standard di 11 centesimi, ritenuto sufficiente per un SMS transeuropeo. Per questo motivo, il ricorso all’Antitrust appare secondo le associazioni a tutela del consumatore più che necessario.
Seppure sia vero che nel corso del tempo sono nate soluzioni alternative che permettono di inviare SMS a costi più contenuti, come fanno ad esempio Skype e Skebby , è anche vero che soluzioni simili vengono adottate solo da utenti con un minimo di esperienza in fatto di tecnologia, e dotatisi di un apparecchio tecnologicamente compatibile. Inoltre, così come lamentato da numerosi utenti, quello che manca al mercato italiano è la presenza di una soluzione flat per il web mobile in grado di competere con quelle offerte in altri paesi non troppo distanti.
Da verificare, inoltre, sono anche le posizioni degli operatori virtuali, i quali utilizzano le infrastrutture fisiche di altri provider affittando la banda utile al traffico dei propri utenti: un costo che si riflette, in media, su ogni SMS inviato con un sovrapprezzo di quasi 6 centesimi. Dall’intervento dell’Antitrust ci si aspetta maggiore chiarezza anche su questo aspetto della faccenda: il rischio è che i consumatori italiani finiscano per pagare un SMS nazionale più di uno inviato all’estero.
Vincenzo Gentile