Nel tentativo di sganciarsi da un business mobile sempre più asfittico e allergico ai profitti , Qualcomm prova ad afferrare nuove opportunità di business lanciandosi nel promettente mercato dei droni commerciali con una “piattaforma di riferimento” chiamata Snapdragon Flight .
Come già il nome suggerisce, Spandragon Flight riutilizza componenti tecnologici già impiegati per i gadget mobile (smartphone e tablet soprattutto) e li riadatta per l’uso con droni e UAV, compattando in una schedina da 58 mm x 40 mm CPU, GPU e tutto il necessario per le operazioni in volo.
In particolare la nuova piattaforma di Qualcomm include un SoC Snapdragon 801 con CPU quad-core Krait a 2,66GHz di clock, GPU Adreno 330, DSP Hexagon, engine per la codifica video dedicato e un doppio Image Signal Processor (ISP): Snapdragon Flight è una piattaforma di “computing eterogeneo” pensata per supportare lo sviluppo di funzionalità avanzate inclusi il superamento degli ostacoli e la stabilizzazione video.
Snapdragon Flight è poi capace di comunicare via reti e connessioni wireless (WiFi, Bluetooth) e di andarsene in giro seguendo la geolocalizzazione satellitare (GNSS), mentre tra le caratteristiche più allettanti della piattaforma Qualcomm elenca la capacità di scattare e video 4K – anche in 3D stereo – la ricarica veloce delle batterie tra una sessione video e l’altra e il supporto per ulteriori sensori aggiuntivi. “I droni permettono un numero crescente di applicazioni come la fotografia aerea, sono strumenti perfetti per selfie e video sportivi – ha dichiarato il vice-presidente di Qualcomm Raj Talluri – quindi la capacità di cattura in 4K è una funzionalità indispensabile”.
Snapdragon Flight è disponibile sia per le start-up che per i produttori di droni desiderosi di semplificare lo sviluppo e la produzione di nuovi dispositivi.
Alfonso Maruccia