Edward Snowden è stato candidato al premio Nobel per la pace : dal momento che il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha avuto l’onore di riceverlo nel 2009, se lo vincesse sarebbe la prima volta che due premi Nobel per la pace si fanno la guerra .
L’ex spia della National Security Agency ( NSA ) è scappato dagli Stati Uniti, dove ora è ricercato per tradimento e furto di contenuti segreti, e si è rifugiato in Russia, da dove periodicamente smista documenti che svelano le operazioni di intelligence e le intercettazioni massive portate avanti dalle spie statunitensi che hanno dato il via allo scandalo conosciuto con il nome Datagate . Snowden ha scoperchiato un vaso di Pandora che ha saputo avviare una profonda riflessione sulle normative in materia di tecnocontrollo e tutela della privacy dei cittadini.
A sostenere la sua candidatura sono due politici norvegesi, i socialisti Baard Vegar Solhjell e Snorre Valen, secondo cui le sue rivelazioni (e il conseguente dibattito) hanno “contribuito ad un ordine mondiale più stabile e pacifico”.
Con motivazioni simili già nel 2011 erano stati candidati al premio Wikileaks e Internet. Alla fine, a decidere chi tra i candidati (la maggior parte dei quali rimane segreta) sarà degno del prestigioso riconoscimento (con premio in denaro) è il Comitato di Oslo che conferisce i Nobel.
Tra l’altro non si tratta dell’unica beffa per l’NSA: mentre il direttore James Clapper cerca di chiedere ai giornali di restituire i documenti divulgati da Snowden, il suo logo è finito ironicamente in fronte ad uno degli uccelli di Angry Birds in seguito ad una attacco informatico subito da Rovio e sicuramente legato alla recente notizia che, attraverso un partner commerciale, fosse sfruttato dall’intelligence per spiarne gli utenti.
Claudio Tamburrino