La FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti ha pubblicato i risultati di uno studio avviato circa quattro anni fa su social media e servizi di streaming video. Il dettagliato report evidenzia una vasta raccolta di dati che le aziende sfruttano per incrementare i profitti, senza garantire la necessaria privacy, soprattutto ai minorenni.
Sorveglianza per monetizzare i dati
La FTC aveva chiesto a nove aziende (Amazon/Twitch, Facebook, YouTube, Twitter, Snap, ByteDance/TikTok, Discord, Reddit e WhatsApp) di fornire informazioni su come raccolgono e usano dati personali e demografici, come stabiliscono le inserzioni da mostrare agli utenti, se e come applicano gli algoritmi ai dati personali e come le pratiche impattano su bambini e adolescenti.
I risultati dello studio evidenziano una vera e propria sorveglianza di massa. Le aziende che offrono social media e servizi di streaming video raccolgono un’enorme quantità di dati personali che vengono trasformati in guadagni da miliardi di dollari all’anno.
Il report elenca una serie di pratiche piuttosto “inquietanti”. Le aziende ottengono i dati da numerose fonti, li conservano per una durata illimitata e li condividono con terze parti. Inoltre non cancellano i dati dopo le richieste degli utenti e usano le informazioni personali per pubblicità mirate, sfruttando anche tecnologie di tracciamento invasive. La raccolta avviene con sistemi automatizzati e gli utenti non possono impedire il loro uso.
La FTC ha rilevato che non ci sono adeguate misure per proteggere i minori. In molti casi non esiste un sistema efficace per la verifica dell’età, quindi possono creare facilmente un account e vengono considerati come un adulto. Dal report è chiaro che non è possibile fare affidamento sull’autoregolamentazione. La FTC chiede pertanto l’approvazione di una legge specifica.