Social media vietati ai minori di 16 anni in Australia?

Social media vietati ai minori di 16 anni in Australia?

Il governo australiano proporrà una legge che prevede il divieto di accesso ai social media agli utenti con età inferiore a 16 anni.
Social media vietati ai minori di 16 anni in Australia?
Il governo australiano proporrà una legge che prevede il divieto di accesso ai social media agli utenti con età inferiore a 16 anni.

Il governo australiano vuole vietare l’accesso ai social media agli utenti con età inferiore a 16 anni. L’obiettivo è approvare una legge specifica entro fine 2025. Prima deve essere però individuato un sistema efficace per la verifica dell’età. La Commissione europea ha avviato un’indagine proprio su questo argomento.

Rischi per la salute mentale dei minori

Il Primo Ministro Anthony Albanese ha dichiarato che i social media sono pericolosi per i più piccoli. L’uso eccessivo ha conseguenze negative sulla salute fisica e mentale degli adolescenti. Quasi tutti i social network vietano l’iscrizione ai minori di 13 anni e per i minorenni è necessario il consenso dei genitori, ma è piuttosto facile aggirare questa restrizione perché basta mentire sull’età (Instagram utilizzerà l’AI per scoprire l’età reale).

In Australia sono stati avviati test per varie tecnologie, tra cui quelle che sfruttano riconoscimento biometrico e documento d’identità, che dovranno essere implementate dalle aziende che offrono i servizi. La proposta di legge verrà presentata entro fine anno e dovrebbe essere approvata entro il 2025 (anche con il supporto dell’opposizione). Entrerà in vigore dopo i successivi 12 mesi e dopo aver scelto un sistema efficace per la verifica dell’età.

L’accesso verrà vietato ai nuovi e vecchi iscritti con età inferiore a 16 anni. Il divieto non potrà essere aggirato nemmeno con il consenso dei genitori. La legge si applicherà a Facebook, Instagram, TikTok, X, Snapchat e YouTube. Anche Francia e Norvegia vogliono aumentare l’età minima, portandola a 15 anni.

Un dirigente di Meta ha dichiarato che i genitori possono controllare gli account dei figli. Inoltre, la raccolta dei dati rappresenterebbe un’intrusione non necessaria nella privacy degli utenti. Sarebbe meglio chiedere agli app store di verificare l’età prima del download delle app.

A metà maggio, la Commissione europea ha avviato un’indagine nei confronti di Meta per la possibile violazione del Digital Services Act (DSA). L’azienda di Menlo Park non avrebbe adottato su Facebook e Instagram le misure necessarie per garantire la salute mentale e fisica dei minori. L’attuale sistema di verifica dell’età non impedisce l’accesso a contenuti inappropriati.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
7 nov 2024
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