New York (USA) – Cresce ogni giorno il numero di osservatori, esperti e semplici utenti che si domandano come mai l’ Ufficio Brevetti degli Stati Uniti abbia conferito a Friendster un brevetto sulle tecnologie per creare un social network . Ci sono già i presupposti per una grande polemica: c’è chi dice che il brevetto sia troppo generico, così come chi sostiene che Friendster non abbia inventato proprio niente e non abbia fatto i conti con numerosi esempi di prior art .
Uno di questi è Adam Seifer , tra i fondatori della comunità virtuale SixDegrees.com . “Sono uno degli inventori delle tecnologie per creare social network”, ha specificato Seifer in una lettera pubblicata su BoingBoing : “Abbiamo ottenuto un brevetto su questo insieme di tecnologie già nel 2001, a seguito di una richiesta inoltrata all’ufficio brevetti ancora nel 1997, ai tempi della nascita di SixDegrees.com”.
Seifer sostiene che Friendster non ha inventato niente di nuovo: “Essenzialmente la tecnologia di SixDegrees.com si basa su componenti di posta elettronica”, spiega Seifer, “ma il fulcro del nostro brevetto era un database che può archiviare le identità ed i profili degli utenti, permettendo di mostrare la rete di connessioni e relazioni tra i singoli individui contenuti nel database”.
Friendster non ha inventato niente? O peggio ancora: Friendster ha copiato ed approfittato di invenzioni altrui e l’Ufficio brevetti non se ne è accorto? La giornalista Xeni Jardin è convinta che nella storia recente di Internet ci siano “montagne di esempi” che possono tecnicamente invalidare il brevetto ottenuto da Friendster.
In base ad una ricerca su Archive.org , Friendster è sul mercato online sin dal 2002 ed ha richiesto la convalida della propria invenzione da parte dell’Ufficio Brevetti soltanto nell’estate del 2003: cinque anni dopo rispetto al brevetto di SixDegrees.com. La guerra dei brevetti tra aziende che offrono servizi di social network è già alle porte?
Nel frattempo, MySpace ha conquistato il primissimo posto nella classifica dei siti web più visitati compilata da HitWise : un dato importante, nonché un segnale ben preciso per capire la portata del “fenomeno social network”. In un futuro non troppo lontano, i social network saranno senza dubbio la core application di Internet: comunità virtuali dove la profilazione dettagliata dei partecipanti si sposa con l’offerta di contenuti “impacchettati” a seconda delle preferenze, implicite ed esplicite, dei singoli utenti. Non è un caso che NewsCorp , la multinazionale di Rupert Murdoch proprietaria di MySpace, stia già pensando ad una internazionalizzazione multilingua del celeberrimo portale.
Tommaso Lombardi