A partire dalla giornata di ieri sono entrate in vigore in Italia nuove normative che regolamentano tra le altre cose l’età minima per l’accesso autonomo ai social network. Si tratta del recepimento nazionale di un regolamento europeo, con cui l’Italia decide che nel nostro paese l’età minima per l’iscrizione di un minore sia pari a 14 anni.
L’annuncio avviene sul sito del Garante per la Protezione dei Dati Personali, ove viene semplicemente descritto il percorso della normativa entrata ufficialmente in vigore:
Entra oggi in vigore il Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101 che adegua il Codice in materia di protezione dei dati personali (Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196) alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679.
Social network, età minima: 14 anni
Questo è quanto previsto dal regolamento entrato in vigore a seguito del D.L. 10 agosto 2018, n.101:
[…] il minore che ha compiuto i quattordici anni può esprimere il consenso al trattamento dei propri dati personali in relazione all’offerta diretta di servizi della società dell’informazione. Con riguardo a tali servizi, il trattamento dei dati personali del minore di età inferiore a quattordici anni, fondato sull’articolo 6, paragrafo 1, lettera a), del Regolamento, è lecito a condizione che sia prestato da chi esercita la responsabilità genitoriale.
Inoltre:
In relazione all’offerta diretta ai minori dei servizi di cui al comma 1, il titolare del trattamento redige con linguaggio particolarmente chiaro e semplice, conciso ed esaustivo, facilmente accessibile e comprensibile dal minore, al fine di rendere significativo il consenso prestato da quest’ultimo, le informazioni e le comunicazioni relative al trattamento che lo riguardi.
Insomma: i ragazzi dai 14 anni in su dovranno avere a disposizione documentazione sufficientemente semplice da poter prendere reale consapevolezza dei dati che stanno liberamente fornendo al social network e degli usi che ne verranno fatti (qualunque cosa possa voler dire la parola “consapevolezza” a 14 anni); al di sotto dei 14 anni, invece, sarà necessaria anche una esplicita autorizzazione da parte dei genitori.
Il nuovo regolamento europeo sulla privacy (GDPR) fissa in realtà l’età minima per l’iscrizione autonoma a quota 16 anni. Ogni singolo stato nazionale ha tuttavia la possibilità di implementare una propria deroga a questo limite e gran parte dei paesi europei l’ha fissata a quota 14 anni. In ogni caso i minori non possono iscriversi al social network se hanno età minore di 13 anni. Ciò significa che al di sotto dei 14 anni serve l’autorizzazione dei genitori (è onere dei social network raccoglierne prova), mentre una iscrizione fasulla al di sotto dei 13 anni può avvenire soltanto se anche i genitori mentono in favore dei figli, trasgredendo le regole fissate a livello europeo e nazionale.
La norma ha una logica protettiva nei confronti dei minori, i quali possono essere attirati più di ogni altro dai social network ma in questi ambienti possono essere esposti ad una grande vastità di pericoli. E sono pericoli ben noti: dal cyberbullismo agli attacchi informatici, dalle violazioni della privacy all’esposizione libera del ragazzo con adulti estranei. La nuova norma porta invece ad un approccio progressivo ai social network, offrendo ai genitori la possibilità di valutare spontaneamente la raggiunta maturità dei figli prima di esporli all’ambiente social.
Per tutelare i minorenni, Facebook ha predisposto speciali misure di salvaguardia (ad esempio ponendo delle limitazioni sulla possibilità di condivisione e connessione con i minorenni da parte degli adulti), pur riconoscendo che questo possa limitare l’esperienza degli utenti minorenni su Facebook.
Facebook, “Minori e sicurezza”
Le nuove regole dovrebbero inoltre avere effetti immediati su una pericolosa deriva che negli anni è andata aumentando: sono sempre di più i minori di 13 anni iscritti ai social network (da Facebook a Musical.ly, da Snapchat a WhatsApp) poiché di fatto è sufficiente fornire un’età errata in fase di iscrizione per poter vedere abilitato il proprio account. Con le nuove regole i social network hanno il dovere di vigilare su una specifica fascia di età e questo dovrebbe parzialmente ridurre l’abuso delle iscrizioni premature. Facebook, che in passato nutrì ambizioni per ridurre l’età di accesso dei minori al network (per ingaggiarli in anticipo ed abituarli alle proprie dinamiche), si trova ora una barriera non valicabile: la legge impone un limite non valicabile.