SoftBank prende il controllo di ARM

SoftBank prende il controllo di ARM

Conclusa l'acquisizione di una delle maggiori aziende britanniche. L'obiettivo è l'Internet of Things. Valore dell'operazione: 24 miliardi di sterline, oltre 30 miliardi di euro
Conclusa l'acquisizione di una delle maggiori aziende britanniche. L'obiettivo è l'Internet of Things. Valore dell'operazione: 24 miliardi di sterline, oltre 30 miliardi di euro

SoftBank, gigante giapponese nel settore dell’information technology (possiede, tra gli altri, Vodafone Japan, Japan Telecom e Sprint), ha completato l’acquisizione di ARM Holdings , la celebre azienda che disegna i chip che equipaggiano la quasi totalità dell’universo mobile: operazione che aveva annunciato lo scorso luglio, con un valore di 24 miliardi di sterline (circa 30 mld di euro). Si tratta di una delle più grandi operazioni condotte quest’anno, sicuramente la maggiore di sempre nel Regno Unito.

L’accordo ha già ricevuto il via libera dall’autorità di regolazione del mercato. Lo ha
la stessa azienda in una nota, aggiungendo che, in conseguenza dell’acquisizione, ARM viene estromessa dal listino della Borsa di Londra cessando pertanto di essere un’azienda quotata.

Masayoshi Son,Ceo di Softbank

Il presidente e fondatore di SoftBank, Masayoshi Son, ha dunque tenuto fede alla sua decisione, anche dopo gli esiti della Brexit ovvero la decisione della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea che aveva fatto calare il valore della sterlina, non ritirando l’offerta fatta in precedenza. “La Brexit non ha influito sulla mia decisione”, ha dichiarato Masayoshi in una conferenza stampa il giorno dell’annuncio dell’accordo. “Molte persone sono preoccupate per la Brexit e della complessa situazione del paese, ma bene o male… io non rinuncio all’investimento per questo motivo”.

Sebbene la quotazione della sterlina sia calata del 16 per cento nelle due settimane in cui si sono svolte le trattative fra SoftBank e ARM, il prezzo delle azioni di quest’ultima è cresciuto di quasi altrettanto, annullando la perdita. Inoltre, nello stesso periodo SoftBank ha venduto una tranche delle sue quote in Alibaba e Supercell, annunciando in seguito un prestito di 9 miliardi di dollari. “Non si è trattata di una speculazione valutaria” ha detto Masayoshi, “avevamo necessità di fare cassa”. Il presidente di SoftBank è fermamente convinto che il futuro sia nell’Internet of the Things (IoT), l’Internet delle cose, degli oggetti connessi alla rete.

ARM, con sede a Cambridge, è conosciuta per la sua linea di processori basata sull’architettura omonima, e sviluppa anche system-on-a-chip, piattaforme hardware, infrastrutture e software sotto i marchi RealView e Keil. Venne fondata nel 1990 come joint venture tra Acorn Computers, Apple Computer e VLSI Technology al fine di sviluppare una linea di microprocessori RISC, inizialmente utilizzati nei computer Acorn Archimedes e nei palmari Apple Newton. La sua crescita è coincisa con l’ascesa degli smartphone, ma da tempo ha spostato la sua produzione verso l’IoT, anticipando i tempi.

Masayoshi prevede un futuro in cui gli elettrodomestici e altri oggetti di uso comune (dalle lampade ai frigoriferi) saranno connessi a Internet e potranno perciò essere programmati e controllati a distanza e in modo automatico e, grazie all’acquisizione di ARM vuole essere fra i primi a partire per questa nuova avventura.

Pierluigi Sandonnini

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Pubblicato il
6 set 2016
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